La Grotta di San Michele Arcangelo di Monte Sant’Angelo, in Puglia, è l’unica italiana nella top10 delle Grotte Sacre scelte nel mondo dal National Geographic. Sono 10 le Grotte Sacre più belle del mondo. All’ottavo posto di questa speciale classifica stilata da una delle più autorevoli riviste al mondo, l’americana National Geographic (pubblicata in moltissimi paesi del mondo e tradotta in 31 lingue diverse, contando ben cinquanta milioni di lettori), vi è la Sacra Grotta di Monte Sant’Angelo dedicata all’Arcangelo Michele.
La Basilica Santuario di San Michele Arcangelo, inoltre, dal giugno 2011, è iscritta nella lista dei Beni patrimonio mondiale dell’umanità, tutelati dall’Unesco. Nella top10 stilata dal National Geographic al primo posto c’è il Belize, seguono India, Cina, Sri Lanka, Grecia, Malta, Francia, Etiopia. Monte Sant’Angelo rappresenta l’Italia, all’ottavo posto.
LA SACRA GROTTA DI SAN MICHELE ARCANGELO A MONTE SANT’ANGELO – La tradizione fa risalire l’arrivo del culto micaelico sulla montagna garganica all’ultimo decennio del V secolo, fissando al 490, 492 e 493 le tre apparizioni dell’Arcangelo, due delle quali al vescovo di Siponto. La ricostruzione della storia del Santuario e del culto dell’Arcangelo sul Gargano si fonda prevalentemente sul Liber de apparitione sancti Michaelis in monte Gargano (Apparitio), una operetta agiografica variamente datata dal V all’VIII secolo e ricca di elementi miracolistici. Il racconto è conosciuto da tre episodi: l’episodio del toro (490), l’episodio della vittoria (492), l’episodio della dedicazione (493). Inoltre, vi è anche una quarta apparizione, quella del 1656, quando l’Arcangelo liberò la città garganica dalla peste.
SITO UNESCO – La Basilica Santuario di San Michele Arcangelo dal giugno 2011 è iscritta nella lista dei beni patrimonio mondiale dell’umanità tutelati dall’Unesco, nell’ambito del sito seriale “I Longobardi in Italia, i luoghi del potere (568-774 d.C.)” che comprende sette siti: Monte Sant’Angelo, Benevento, Spoleto, Campello, Brescia, Castelseprio e Cividale del Friuli.
Più di 1500 anni di storia per un Santuario che negli anni è stato meta ininterrotta di pellegrinaggi e luogo visitato da papi, re e imperatori. Ultima la visita di Papa Giovanni Paolo II, nel 1987.
“Terribilis est locus iste/Hic domus dei est/et porta coeli”, (Impressionante è questo luogo. Qui è la casa di Dio e la porta del cielo) è l’iscrizione che troneggia all’ingresso dell’imponente Santuario.