Sono 78 i progetti già pervenuti all’indirizzo mail di Invitalia dai vari sindaci della provincia di Foggia, dagli enti e dalle organizzazioni datoriali da inserire nel contratto avviato dal premier Conte.
E potranno arrivarne altri fino a gennaio e anche oltre per sostanziare il Contratto di sviluppo per la Capitanata alla mail dedicata [email protected].
Questa mattina il premier Giuseppe Conte, dopo l’incontro in Prefettura, sanato qualche screzio con il Governatore Michele Emiliano e i sindaci per i presunti mancati inviti, ha dettato le tappe, che porteranno ad una dotazione finanziaria aggiuntiva per la provincia di Foggia, che va a sommarsi a quella già prevista dal Patto per la Puglia. Conte al tavolo con il Prefetto Massimo Mariani, la Ministra per il Sud Barbara Lezzi e il presidente Invitalia Domenico Arcuri ha rassicurato tutti che dopo la firma del Decreto a gennaio, tutti potranno portare nuovi progetti e proposte. Anche i sindaci inizialmente non coinvolti. Un dato che ha trovato il plauso di molti primi cittadini che pensavano di essere fuori dal tavolo.
La Provincia di Foggia ha trasmesso già lo scorso 5 dicembre un primo quadro riassuntivo degli interventi richiesti a beneficio del territorio e che potrebbero essere inseriti nel Contratto Istituzionale di Sviluppo per la Capitanata: Viabilità Comuni del Subappenino Dauno, con la Strada Regionale 1 e le strade di penetrazione; Distretto Turistico del Gargano; Monitoraggio dello stato di conservazione e manutenzione delle opere di competenza della Provincia di Foggia; Edilizia scolastica. Le tematiche da approfondire oggetto della riunione di Area Vasta sono: Orbitale di Foggia – II Lotto; Fiera di Foggia – Rifunzionalizzazione; Diga Piano dei Limiti; Distretto Turistico del Gargano – Viabilità Turistico-Religioso – Eremi di Pulsano
“Ci sono stati degli incontri preliminari con i sindaci e con i vari esponenti delle associazioni di categoria. Al tavolo c’erano una folta rappresentanza degli enti territoriali. A gennaio firmerò il decreto del presidente del Consiglio, un mio decreto, per costituire un tavolo istituzionale permanente perché col contratto istituzionale di sviluppo vogliamo rilanciare questo territorio, che è ricco di tradizioni culturali e di bellezze naturali ed archeologiche. Vogliamo rilanciarlo sia sulla crescita economica sia sullo sviluppo sociale. È chiaro che il presidente del Consiglio è personalmente legato a questo territorio, ma il presidente del Consiglio non fa favoritismi, questo è un progetto pilota che vorremo replicare anche in altre aree della nostra penisola particolarmente disagiate. Cerchiamo di fare sistema, di questo ha bisogno l’Italia, di iniziative concrete, di unire tutti gli stakeholders, tutti i rappresentanti degli enti, le autorità locali, con il massimo supporto del Governo. Cercheremo fattivamente di realizzare le premesse per interventi integrati”.
Il premier si è detto poco interessato alle polemiche strumentali sul tema del Gino Lisa. “Sono qui per lo sviluppo di tutta la Capitanata, anche dell’aeroporto. Sono arrivati già 78 progetti da parte dei vari Comuni e delle varie autorità e dei rappresentanti delle associazioni di categoria. Li stiamo valutando e tra questi c’è anche l’aeroporto di Foggia. quello che bisogna capire- e lo dico a tutta la cittadinanza foggiana e della Capitanata- è che una rondine non fa primavera, per rilanciare e per valorizzare e restituire all’operatività l’aeroporto di Foggia sicuramente occorrono delle risorse e le sbloccheremo, ma bisogna anche che ci sia dietro un progetto di sostenibilità sul traffico. È inutile buttar dei soldi che dopo qualche mese si perdono. Ecco perché serve il rilancio dell’intero territorio con un sistema dei trasporti, che abbia un senso e possa dare continuità al Gino Lisa”.
Quanto ai fondi destinati al contratto, il presidente di Invitalia Domenico Arcuri è stato vago. Dipenderà dai progetti e dalla loro fattibilità. “Abbiamo fatto numerosi incontri informali i risultati preliminari, valuteremo la fattibilità di ciascun progetto, esistono fondi regionali, nazionali ed europei. È troppo presto per dire quanti saranno i fondi stanziati. Alla Capitanata serve un patto pubblico e privato, di infrastrutture e di incentivi alle imprese. Solo le infrastrutture o solo gli incentivi non bastano. Io penso che questa provincia sia stata ingiustamente trascurata e sottovalutata negli anni e nei decenni scorsi, merita un supplemento di attenzione che in passato non aveva ricevuto”.