Somalo terrorista preso in Puglia. Salvini: “Pazzesco, era in uno Sprar a spese degli italiani”

Le indagini, coordinate dalla DDA pugliese e a cui hanno partecipato anche i servizi segreti e l’Fbi, sono piene di intercettazioni telefoniche compromettenti

Il ministro dell’Interno, Matteo Salvini scatenato su Facebook dopo il fermo d’urgenza del 20enne somalo ritenuto vicino ai terroristi. Così il leader leghista sui social: “‘Se uccide i cristiani è nostro fratello’. Queste le parole di odio del 20enne somalo arrestato per terrorismo internazionale. E voleva mettere ‘bombe in tutte le Chiese d’Italia’. Galera ed espulsione, via dal nostro Paese questa gente. Via!”

E in un altro post: “Pazzesco. Prima ha ottenuto un permesso umanitario ed è stato mantenuto a spese degli italiani in uno Sprar, poi si è trasferito in un edificio occupato che è stato sgomberato a ottobre. Il caso dell’aspirante terrorista islamico di Bari, Ibrahim Omar Mohsin, di nazionalità somala, ci conferma ancora di più che era necessaria una stretta sui permessi di soggiorno facili, sulle occupazioni abusive, sui fruitori di servizi pagati dai contribuenti.
Altro che buonismo e critiche al Viminale che “manda immigrati indifesi in mezzo alla strada”. Vogliamo regole, legalità, buonsenso. Aiutiamo solo i veri profughi, non balordi, delinquenti o clandestini. Grazie allo straordinario lavoro delle Forze dell’Ordine e degli investigatori. Dopo il mio Decreto andiamo avanti, con più forza, per aumentare le espulsioni”, ha concluso Salvini.

Il somalo, anche noto come Anas Kalil, è stato arrestato ieri con l’accusa di essere un affiliato dell’Isis. Il 20enne aveva una valigia in mano e camminava verso la stazione di Bari quando è stato fermato e sottoposto a interrogratorio. Le indagini, coordinate dalla DDA pugliese e a cui hanno partecipato anche i servizi segreti e l’Fbi, sono piene di intercettazioni telefoniche compromettenti.