Il deputato pentastellato Giorgio Lovecchio, smentito da Vittorio Sgarbi, secondo le persone a lui più vicine, non poteva assumersi politicamente la paternità della decisione tecnica della Soprintendenza sui Campi Diomedei. Un gesto simile avrebbe costituito una grave ingerenza. “Rivendicarne la paternità sarebbe stato come dire che la politica ha influenzato le scelte della soprintendenza e ciò non sta né in cielo e né in terra”, osservano dalla base. Nel M5S non sono spaventati dai tanti commenti negativi giunti sui social alla sospensione in autotutela dei lavori, benché molti credano che tutta la vicenda rischi di aumentare la credibilità del sindaco Franco Landella. In un periodo in cui il MoVimento viene individuato come il contenitore politico che blocca i cantieri e i lavori già avviati, come le varie stazioni e opere ferroviarie, mentre invece dà il via definitivo a quelle che sosteneva di bocciare, come la Tap, anche la querelle dell’ex ippodromo appare come una posizione mal comunicata. Un boomerang che si poteva evitare.
Emerge sempre di più una spaccatura tra le varie anime grilline. Da un lato, la consigliera regionale Rosa Barone, scavalcata dal diverso peso politico dei parlamentari, dall’altro alcuni eletti romani che cercano di farsi spazio e di chiudere alcune istanze territoriali, senza comunicare i loro passaggi istituzionali agli altri rappresentanti.
“La gente non è stupida va solo informata correttamente evidenziando come sia stato evitato un ulteriore scempio della nostra città, stanca di assistere inerme alla realizzazione di opere inutili, incompiute, dannose e dispendiose”, si augura qualcuno interno al comitato Pro Iriip.
“La questione è stata comunicata bene da Landella. Addebita a noi del MoVimento il blocco dei lavori, come se noi volessimo condannare la città alla regressione, mentre l’intervento di Lovecchio, non condiviso col gruppo e poi l’altro di tutti i portavoce, sono passati in maniera meno facile. Per il volgo il M5S adesso è la forza politica che non vuole il Parco”, si rammarica qualcuno della base.
Intanto la ditta di Ugo Fragassi e Pino Di Carlo dalla pagina social dei Campi Diomedei ha attivato una petizione, in queste ore si è espresso anche l’ex comunicatore del settore Urbanistica del Comune di Foggia, Giovanni Dello Iacovo, ora in forza in Regione nel gruppo Pd, il quale ha ripercorso la storia del Concorso di Idee, mostrando anche il livello di attuazione dei lavori e quanto è stato già speso. Bloccare oggi l’opera sarebbe un doppio danno. Una doppia beffa per la città.
È previsto invece per il prossimo giovedì un incontro pubblico organizzato dall’archeologo Giuliano Volpe e dall’Apulia Felix sull’argomento. Interverranno il direttore dei lavori, l’architetto che ha disegnato le dune e il progetto, Efisio Pfizialis insieme al collega Gianluca Cioffi, il professor Marco Barbieri e la dirigente della Regione Puglia.