Terra gratis a chi fa il terzo figlio, ecco come si accederà al bonus. Ma sul web si scatena l’ironia

Dai ministeri giurano che il lavoro tecnico è ancora in corso, tuttavia sono filtrate indiscrezioni piuttosto dettagliate

Tra ironie social e proteste per l’apologia di fascismo, la proposta legastellata di concedere per 20 anni i terreni incolti demaniali alle coppie con un terzo figlio in arrivo fa il pieno di commenti e di opinioni contrastanti. Gli interventi immaginati per favorire lo sviluppo socioeconomico delle aree rurali e la crescita demografica attraverso il sostegno alla famiglia sono abbastanza singolari.

Al progetto stanno lavorando tre ministri leghisti: Gian Marco Centinaio (Politiche agricole), Erika Stefani (Affari regionali) e Lorenzo Fontana (Famiglia). Dai ministeri giurano che il lavoro tecnico è ancora in corso, tuttavia sono filtrate indiscrezioni piuttosto dettagliate, che andranno ovviamente verificate una volta che il testo della manovra sarà presentato in Parlamento per diventare legge. Per accedere al bonus, il terzo figlio dovrebbe nascere nel 2019, 2020 o 2021. Alla famiglia sarà assegnato gratis per vent’anni un appezzamento di terreno coltivabile, oggi di proprietà pubblica. La famiglia potrà utilizzarlo direttamente oppure partecipare a una cooperativa agricola con una quota del 30%. Si potrà anche acquistare una casa vicino al terreno assegnato con mutuo fino a 200mila euro a tasso zero. Ancora da studiare il quanto e il come: la misura non sarà esclusiva per il Sud ma si prevede abbia un effetto soprattutto nel Mezzogiorno. Il mutuo sarà erogato attraverso un fondo rotativo con una dotazione finanziaria iniziale pari a 5 milioni di euro per l’anno 2019 e 15 milioni di euro per l’anno 2020. Per la gestione del fondo rotativo è autorizzata l’apertura presso la tesoreria dello Stato di un’apposita contabilità speciale.

“Se al terzo figlio spetta la terra, ad Albano daranno Puglia e Basilicata”, è una delle tante battute che circolano. Podere al Popolo, quella più esilarante.

“Ma ci rendiamo conto? È un provvedimento allucinante: terra per le famiglie che mettono al mondo un terzo figlio, e solo per coppie sposate. Smantellando quanto da noi previsto nel Decreto Mezzogiorno e soprattutto vanificando l’obiettivo prioritario di invogliare le nuove generazioni a considerare l’agricoltura di qualità uno dei segmenti in cui investire anche per tutelare e rigenerare il paesaggio. Non a caso abbiamo parlato e sostenuto la multifunzionalità in agricoltura”, ha dichiarato la Senatrice Teresa Bellanova.

I pentastellati meridionali, legati al senatore Saverio De Bonis, che non apprezzano poi tanto il Ministro Centinaio, sorridono alla misura del terzo figlio. L’agricoltura va salvata sul fronte dei prezzi e del reddito e non certo grazie a madri fattrici. “Finora hanno fatto passare il messaggio che senza immigrati fosse impossibile portare avanti la nostra agricoltura senza capire quale fosse il vero problema. L’agricoltura è una missione sociale lasciamola fare ai masochisti, questo è il concetto che passa. Che senso ha condannare i giovani incentivandoli a svolgere un mestiere che parte in perdita? Quale settore può resistere sul mercato con i costi di produzione superiori ai prezzi? Se non risolviamo il problema delle vendite sottocosto già denunciate con l’art. 61 dell’allora ministro Catania non andiamo da nessuna parte. Questa resta solo sterile e nociva propaganda. Dessero il ministero dell’agricoltura al Senator De Bonis, solo così la nostra agricoltura tornerà a risplendere come non mai”, rileva alla nostra testata un supporter lucano del parlamentare che ha avviato la sua attività con GranoSalus.

Invita ad analizzare e a non parlare per partito preso il giovane dirigente di Coldiretti Puglia Guido Cusmai, fratello di Daniele, il segretario provinciale della Lega in Capitanata.

“Abbiamo bisogno di stimoli ed opportunità, come la bozza della proposta dei terreni statali per 20 anni a titolo gratuito con un mutuo fino a 200.000,00 euro a tasso zero per la prima casa nelle vicinanze dei terreni legata alla nascita del terzo figlio. Per un agricoltore la terra è il bene essenziale per svolgere la propria attività, l’accesso al credito importantissimo e per chi parla di un ritorno al passato non conosce realmente il settore agricolo.  Oggi con questa opportunità qualcuno potrebbe restare e non scappare dalle aree rurali per valorizzare terreni statali incolti”, rileva l’olivicoltore vichese.

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