Sgominato il giro d’affari della famiglia Portante a Foggia. Carcere per Nicola Portante, classe ’66 e per i figli, Salvatore (’92) e Ciriaco (’99), tutti ritenuti dalla polizia elementi di spicco della criminalità foggiana. I tre sono finiti agli arresti per detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente. Ad incastrarli alcune conversazioni in carcere dove già erano sottoposti per il tentato omicidio di un imprenditore nel dicembre 2017. Proprio nel tentativo di scoprire il movente di quel fatto di sangue, gli investigatori hanno scoperchiato il business degli stupefacenti gestito dalla “famiglia”.
La responsabilità dei tre è stata confermata non solo dalle intercettazioni dei colloqui in cella ma anche in occasione dell’arresto di Francesca Portante, classe ’94, figlia di Nicola, pizzicata il 3 luglio scorso nell’ambito di una perquisizione presso il luogo di residenza della famiglia, ovvero una tenuta in area rurale sulla strada San Lorenzo, dove i Portante possiedono un maneggio con cavalli. In quell’area, la polizia ha recuperato 10 involucri di cocaina per 50 grammi, 4 di eroina per 43 grammi, un altro di coca per 35 grammi e 5 dosi di hashish per 10 grammi. Inoltre c’erano 13 grammi di marijuana, magnite per tagliare la droga e 55 bottiglie di metadone che secondo i poliziotti venivano consegnate a mo’ di acconto dai clienti. Valore totale dello stupefacente rinvenuto attorno agli 80mila euro. Ma non si esclude che i Portante possano detenere altra droga alla luce della vastità dell’area rurale setacciata.
Le sostanze erano nascoste in ogni dove, come si può evincere anche dalle conversazioni. Persino in un pollaio tra oche, letame ed animali morti. Gli agenti della squadra mobile – coadiuvati dai cani antidroga – hanno infatti trovato cocaina sotto alcuni tufi. Durante le operazioni, un cane ha ingerito del topicida – forse messo lì appositamente dagli arrestati – e ha avuto un malore. In seguito, però, è tornato in azione scovando lo stupefacente.
“I Portante sono noti per la loro esperienza nel campo della droga – ha fatto notare il capo della mobile, Roberto Pititto -. Lo dimostra anche questa operazione nella quale emerge la gestione da parte loro di tutte le principali sostanze. Questa famiglia sa bene come gestire e dove veicolare la droga. A Foggia ma anche oltre i confini cittadini”.
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