
All’indomani della decisione del Tribunale della Libertà che ha rigettato i ricorsi di tre ispettori dell’Ispettorato del Lavoro e del comandante del NIL dei carabinieri, la Procura di Foggia ha evidenziato con fierezza l’efficacia dell’inchiesta denominata “Mercanti nel Tempio”, sottoscritta dai giudici dopo la conferma dei gravi indizi di colpevolezza. Un lavoro coordinato dal Procuratore aggiunto, Francesca Romana Pirrelli, a capo di una squadra composta da tre magistrati.
“È stata una indagine complessa e dolorosa – ha detto la Pirrelli durante la conferenza stampa di resoconto delle attività della Guardia di Finanza -. Abbiamo scoperto soggetti che invece di esercitare la funzione pubblica a loro attribuita, asservivano più o meno costantemente ai loro interessi personali”. Ad impressionare negativamente gli investigatori, la mentalità degli indagati di totale asservimento in cambio di poco (anche vino e mozzarelle). “Coloro che ci aiutano ad aprire i procedimenti – ha aggiunto la procuratrice – erano gli stessi ad impedirci di svolgere la nostra attività”.
Sulla questione è intervenuto lo stesso procuratore capo, Ludovico Vaccaro: “Con Mercanti nel Tempio abbiamo pulito un’istituzione da chi gettava fango. L’Ispettorato di Foggia ne è uscito più forte”.