
È esplosa la polemica su una foto postata su Facebook – e poi rimossa – dal sindaco di Foggia, Franco Landella. Il primo cittadino, indossando la fascia tricolore, ha posato accanto ad un enorme manifesto contro l’aborto: “Tu sei qui perché papà e mamma non ti hanno abortito”, lo slogan della campagna dell’associazione Onlus, “ProVita”. Un’immagine corredata da una frase del sindaco: “Dalla parte della vita”. Sui social non sono mancate le critiche.
Il segretario provinciale del Pd, Lia Azzarone ha scritto: “Il sindaco Franco Landella rappresenta tutti, anche me, quando indossa la fascia tricolore. Il sindaco Franco Landella l’ha indossata e si è messo in posa davanti ad un enorme manifesto antiabortista. Il sindaco Franco Landella ha offeso l’istituzione che rappresenta indossando la fascia per manifestare il dissenso ad una legge dello Stato che ha il dovere di rispettare e far rispettare. Il sindaco Franco Landella ha offeso me e migliaia di foggiani che non la pensano come lui e chiedono il rispetto delle idee e della volontà di migliaia di donne e famiglie da parte dell’istituzione che li rappresenta”.
Ecco invece la nota della Segreteria Provinciale di Sinistra Italiana – Capitanata, firmata da Regina Barile e Mario Nobile. “Oggi la legge n.194/78 compie 40 anni e intanto il sindaco di Foggia abbraccia in modo diretto e spudorato la campagna “prolife“. Come se chi difende il diritto all’aborto e la legge 194 fosse contrario alla vita o peggio ancora un’assassina. Non è così, caro Franco Landella.
Partiamo dal presupposto che abortire non è mai semplice per una donna, è una scelta che comporta dolore e angoscia e molti casi si potrebbero evitare con un insegnamento di educazione sessuale nelle scuole. Ma poco importa, meglio avere giovani donne e uomini che ne ignorano l’importanza, mica vogliamo che si compiano atroci promiscuità nei luoghi adibiti alla formazione, vero?
Evidentemente Sindaco, non conosce lo stato della presenza dei medici non obiettori negli ospedali pubblici in provincia di Foggia e Provincia. Come più volte denunciato dall’associazione Donne in Rete – Foggia e da altre organizzazioni tra cui Cgil Foggia, Link Foggia, Unione degli Studenti Foggia nonché la stessa Sinistra Italiana – Puglia, che con Cosimo Borraccino presentò una proposta di legge regionale per la piena applicazione della legge 194, la situazione resta gravissima.
A breve, con il pensionamento dei pochi medici non obiettori, le donne foggiane saranno private delle prestazioni degli unici medici che praticano l’aborto, vedendo irrimediabilmente leso il proprio diritto all’interruzione volontaria della gravidanza, col rischio enorme dell’aumento degli aborti clandestini che Lei, in quanto massima autorità sanitaria della città, dovrebbe prevenire ed evitare.
Sindaco, con questa nostra denuncia le ricordiamo che siamo nel XXI secolo, che lei sta mettendo in dubbio una grande conquista sociale e che sta ledendo la dignità di molte donne, a partire dalla loro libera autodeterminazione. La scelta consapevole si costruisce con una adeguata cultura, per questo le suggeriamo di visitare e di rendersi utile per migliorare l’unico CAV (Centro Antiviolenza) della nostra città.
In conclusione, la invitiamo cordialmente ad attivarsi per far sì che una legge dello Stato venga concretamente e pienamente attuata sul territorio comunale che lei governa da quasi cinque anni”.