Ultima giornata della regular season di Serie B. Il Foggia di Giovanni Stroppa sarà di scena al “Benito Stirpe” di Frosinone. I ciociari ad un passo dalla Serie A avranno il sostegno di tutto il pubblico gialloazzurro. Niente trasferta, invece, per i pugliesi. “Sarà una partita difficile sia a livello mentale sia di classifica – ha dichiarato il tecnico rossonero alla vigilia del match -. Cercheremo di fare la nostra partita, come sempre. La squadra ha lavorato bene in settimana, saremo professionisti e professionali. Di certo non andiamo a Frosinone a fare figuracce, altrimenti potremmo rimanere qui e non partire. Peccato per il divieto di trasferta per i nostri sostenitori”.
L’avversario: il Frosinone. All’andata finì 1-2. “È una squadra importantissima, con poco può portare a casa grandi risultati – ha detto Stroppa -. Allo Zaccheria giocammo molto bene ma la perdemmo su due episodi. Domani non ci sarà la loro punta più importante (Daniel Ciofani, ndr). Ma c’è Dionisi, un giocatore che ha fatto bene in Serie A mentre Ciano ha caratteristiche importanti per la B. Il mercato di gennaio sicuramente ha dato a mister Longo qualcosa in più, sono abituati a giocare ai vertici. È una squadra sicuramente in salute” – ha continuato -. La situazione convocati: “Guarna sarà assente, è stato operato. Non saranno disponibili nemmeno Fedato, Duhamel, Greco e Zambelli. Infine devo valutare la situazione di Nicastro (problema all’adduttore) e Tonucci (ematoma sulla fronte).
Quale futuro per il Foggia? In settimana è scattato il deferimento del club e per 37 soggetti tra calciatori, staff tecnico e allenatore, in merito alle stagioni 2015/2016 e 2016/2017. “Non possiamo ipotizzare quello che sarà o meno. Non so cosa accadrà. Il mio pensiero è sempre e solo rivolto allo spogliatoio. Siamo concentrati. Personalmente ho un contratto e come detto già nelle scorse settimane voglio rispettarlo – ha ribadito -. A più riprese la società si è proposta per rilanciarsi. Ho fiducia così come loro l’hanno avuta sempre in me. Credo che questo matrimonio a tre tra me-direttore sportivo-società possa proseguire. Sarà la stessa società a dettare gli obiettivi stagionali, poi io dovrò lavorare con quello che avrò a disposizione. Ho parlato anche io con la proprietà, anche se il ds Nember è stato il mio riferimento. Non posso espormi e dire io il loro pensiero o magari anticiparlo. Credo che a breve sarà Franco Sannella a parlare. Per me le sensazioni sono state positive”. Si proseguirà col 3-5-2? “Mi piacerebbe continuare così perché la squadra in questo momento ha le caratteristiche per fare bene ed essere migliorata. A gennaio ho cercato di esaltare le qualità di Kragl ma anche di Greco e di Zambelli.
Due anni alla guida del Foggia per mister Stroppa: la promozione dalla Lega Pro alla Serie B e la salvezza tra i cadetti. “Vincere il campionato l’anno scorso è stato più difficile che salvarsi quest’anno. Non è stato tutto fluido così come è sembrato. Ci sono stati momenti in cui la squadra poteva prendere un’altra strada ma riuscimmo a far andare tutto bene. 85 punti non si fanno a caso, soprattutto in quella categoria. È stato un record. In questo campionato invece, si è fatto un passo in avanti con il gioco”. Stroppa è arrivato al Foggia il 14 agosto 2016, dopo l’esonero di Roberto De Zerbi. “Da quando sono subentrato si è sempre detto che c’era la mano di qualcun altro, ma secondo me già da gennaio dell’anno scorso era cambiato qualcosa. Mi piacerebbe che siano gli altri a dire a me quanto di Stroppa ci sia nel Foggia di oggi”.
Il sogno di un centro sportivo. “Credo che a Foggia siamo indietro sulle strutture sportive. Prima degli stadi di proprietà servano i centri sportivi, non solo per la prima squadra ma anche per le seconde. È limitante. Spesso i presidenti credono che si vada in una categoria superiore solo comprando un calciatore. Quando giocavo nel Foggia ci allenavamo a San Ciro, mi ricordo che attraversavamo il mercato e forse da allora è cambiato poco. La società ha fatto grandi sforzi per il campo di Amendola ma abbiamo avuto dei problemi perché il campo non era stato sistemato e ci siamo dovuti allenare sul sintetico. Lì molti giocatori si sono infortunati. Avere un centro sportivo sarebbe un grande salto di qualità”.