Seminarono il panico sulla A14, arrestata banda cerignolana specializzata in assalti a portavalori

Seminarono il panico sulla A14 durante l’assalto ad un portavalori. Era il 16 maggio del 2016. In questi giorni, gli agenti delle squadre mobili di Ancona e Foggia hanno arrestato i membri della banda specializzata che ha portato a termine molti “colpi fotocopia” in giro per l’Italia

Seminarono il panico sulla A14 durante l’assalto ad un portavalori. Era il 16 maggio del 2016. In questi giorni, gli agenti delle squadre mobili di Ancona e Foggia hanno arrestato i membri della banda specializzata che ha portato a termine molti “colpi fotocopia” in giro per l’Italia. Il sostituto procuratore Irene Bilotta, titolare del fascicolo d’indagine, ha disposto 8 perquisizioni domiciliari in provincia di Foggia a carico degli indagati ritenuti gli esecutori materiali della rapina di Ancona.

Le perquisizioni sono state eseguite a Cerignola. Alcuni di questi, erano già in carcere perché accusati degli assalti di Ancona, Fasano e Pisa. Il capo del sodalizio criminale, già noto alle forze dell’ordine ed originario di Cerignola, era già stato arrestato il 7 giugno 2016 dalla squadra mobile di Ancona. Le squadre mobili di Firenze, Pisa, Ancona e Foggia assieme agli uomini dello Sco (Servizio centrale operativo) arrivarono all’arresto di 8 persone dopo mesi di indagini. Allora emerse che gli indagati, simulando l’appartenenza alle forze dell’ordine con falsi lampeggianti e dispositivi di segnalazione manuale, chiusero l’arteria autostradale A12 tra Rosignano (LI) e Collesalvetti (LI).

Poi il commando bloccò oltre 10 chilometri di autostrada, in entrambi i sensi di marcia, costringendo a scendere dalle proprie auto gli automobilisti in transito e posizionando le vetture in modo tale da chiudere l’A12 creando code chilometriche. I banditi disseminarono una serie di chiodi a quattro punte ed esplosero colpi d’arma da fuoco sulle auto i cui conducenti si mostravano reticenti ad abbandonare il mezzo.

I blindati, intercettati in una galleria, furono raggiunti da diversi colpi di Ak 47 (kalashnikov) e di fucile a pompa. Ne scaturì un conflitto a fuoco con le guardie giurate nel corso del quale si contarono ben 170 colpi esplosi. Nessuno rimase ferito. Carlucci salì sul tetto del portavalori ma durante il taglio della lamiera scattò il sistema “spuma block” in quanto il bandito aveva urtato un tubo. Per questo motivo la banda dovette abortire il colpo fuggendo via a mani vuote.

Durante il blitz la Polizia trovò e sequestrò in un casolare a disposizione del capo della banda, allora latitante, diverse bande chiodate, seghe a motore per il taglio dei tettini dei portavalori, 2 auto rubate, lampeggianti del tipo utilizzati dalla Polizia, palette di segnalazione e documenti falsi. La conclusione delle indagini riferite al filone investigativo della rapina di Loreto, è una dura spallata alla criminalità foggiana dedita alle rapine, facendo luce su numerosi assalti tra il 2015 e il 2016 nelle reti autostradali italiane.