L’aria si è rasserenata nel Golfo, col primo cittadino ormai sereno e saldo in sella. La segretaria cittadina del Partito democratico di Manfredonia, Michela Quitadamo, ha voluto precisare alla nostra testata web, dopo il nostro ragguaglio sulla Direzione dem dello scorso giovedì fornito dal sindaco Angelo Riccardi, che quella della segreteria cittadina non era e non è una linea “oltranzista”. Da circa sette mesi, alla guida del partito, prova a praticare nei fatti sempre l’unità, puntualizza. “Per me la collegialità è un valore”, rileva.
“Mai dato o pensato di dare un ‘aut aut’ al sindaco Riccardi. Rimane la necessità, condivisa da tutto il gruppo dirigente, di tornare a parlare di Politica e provare a dare risposte, idee, proposte, soluzioni ai tanti troppi problemi della Città – spiega a l’Immediato, Quitadamo -. Non ho mai chiesto e non chiederò le dimissioni del Sindaco. Come segretaria del Partito Democratico cittadino sono occupata a cercare convergenza e impegno sulle diverse problematiche della Città. Il Pd non voleva e non vuole togliere “serenità” all’Amministrazione, ma al contrario vuole riportare il dibattito ed il confronto politico nella giusta prospettiva, quella che consenta a tutti di fare il bene ed il meglio per i cittadini di Manfredonia”.
La segretaria rimarca che quello che il Pd intende fare per rilanciare l’azione amministrativa sarà esposto nel documento che verrà approvato in Direzione lunedì 14 maggio e che vedrà al lavoro la Commissione, che è stata istituita dal Direttivo, già nei prossimi giorni.
Nella sua relazione esposta in Direzione la segretaria, che ha il pieno sostegno del consigliere regionale Paolo Campo e dell’onorevole Michele Bordo, è stata molto franca: “È inutile tergiversare – si legge nel suo intervento ufficiale – non c’è da tempo la possibilità di avere un dialogo e un confronto politico con gli altri componenti della coalizione di maggioranza. Parlare di Politica, stare sulle questioni, discutere di temi e, magari, fare proposte ed indicare soluzioni è praticamente impossibile.
Non tutto poi si può risolvere sempre con la logica dei rapporti di forza. Al contempo non tutto può essere ascritto alla ‘forza’ o alla ‘debolezza’ del Sindaco, il quale, tuttavia, deve farsi una ragione del fatto che, su tanti aspetti, ci sono sue precise responsabilità”.
Tuttavia Quitadamo, che ha invitato tutti ad una “sincera autocritica” sul non realizzato e sulla scarsa capacità “di cogliere pienamente i profondi cambiamenti” politici in città, ha anche stigmatizzato la fuga in avanti del capogruppo Damiano D’Ambrosio. “Personalmente ritengo che le sue dichiarazioni siano state troppo forti, si è estremizzata la posizione del partito, quando in realtà il partito una posizione ancora non l’aveva espressa. Per questo chiedo a tutti di ritrovarci nella pluralità. Ripartiamo con umiltà e unità. In ballo non ci sono i destini personali, ma il presente ed il futuro della nostra città”. In ordine a tale posizione la segretaria ha anche richiamato la nota dei Giovani Democratici manfredoniani, i quali vogliono vederci chiaro prima che sia assunta qualsiasi decisione sulla società di riscossione dei tributi.
“Bisogna capire se c’è la volontà di discutere di temi e problemi, se c’è la possibilità di definire una sorta di cronoprogramma che ci veda impegnati responsabilmente a dare risposte, soluzioni, idee ai molteplici problemi della città ed anche a ‘valorizzare’ quanto di buono e positivo è stato fatto”, ha detto ancora Quitadamo. Insomma, la segretaria ha ribadito che il Pd a Manfredonia non staccherà la spina a Riccardi e al suo governo.
“Il Pd non ha interesse a farlo perché non è ‘interesse’ della Città, ma chiede un impegno per un cambiamento effettivo, reale, concreto, un cambio di rotta che abbia nella condivisione di scelte e strategie il punto di forza imprescindibile: se come principale forza politica abbiamo più responsabilità, è assolutamente necessaria una maggiore condivisione. Qualora ci siano le condizioni per andare avanti, allora toccherà a noi ricostruire e rilanciare il progetto dell’Amministrazione e proporre una prospettiva alle forze che vorranno proseguire insieme questo percorso”. Uno degli obiettivi richiesti al Sindaco “garante” è “rimettere insieme” gli alleati, con la precisa volontà di rilanciare l’azione amministrativa.