Mentre è in atto il trasferimento di competenze dal tribunale di Milano a quello di Foggia per il filone dell’operazione “Security” relativo al caso di Fedele Sannella, la vicenda del Foggia Calcio è finita tra le 653 pagine dell’ultima relazione della Commissione parlamentare d’inchiesta sul fenomeno delle mafie, presieduta da Rosy Bindi. Nel capitolo “Mafia e calcio” spunta il caso del Foggia Calcio, “il cui patron – si legge nel documento – è stato arrestato il 24 gennaio 2018 su richiesta della procura distrettuale di Milano, all’interno dell’inchiesta “Security”, chiedendo contestualmente il commissariamento della società di calcio in base al decreto legislativo 8 giugno 200, n. 231 sulla responsabilità amministrativa delle società per reati commessi dai propri vertici nell’interesse aziendale”.
E ancora: “Secondo la procura sarebbero stati riciclati nelle casse della società 2 milioni di euro frutto di evasioni fiscali, appropriazioni indebite e bancarotte a titolo di “finanziamento soci” da parte del commercialista Massimo Ruggiero Curci, già socio ed ex vicepresidente onorario del Foggia. In tal senso giova richiamare il passaggio della relazione citata nella quale la Commissione parlamentare antimafia auspica ‘che la FIGC e le leghe estendano il proprio ambito di attenzione anche su tutte le ipotesi di finanziamento delle società calcistiche e, in particolare, quando sia previsto o ipotizzato l’intervento diretto o indiretto di terzi estranei alla società, richiedendo, ad esempio, alle società di fornire informazioni in ordine alle varie forme surrettizie all’aumento del capitale sociale, come il finanziamento dei soci, il finanziamento da parte di soggetti non bancari, i collateral prestati da non azionisti a garanzia del credito bancario erogato a favore delle società di calcio'”.
Nel frattempo Sannella attende di sapere se sarà o meno scarcerato. I legali dell’imprenditore puntano ad ottenere almeno i domiciliari. Dopo il trasferimento delle carte del processo da Milano al tribunale dauno, si è proceduto alla nomina del pm foggiano ma non c’è ancora il nome del gip e questo sta facendo tardare ogni decisione sul patron rossonero. Anche il responso della procura sul commissariamento del club (inizialmente previsto per oggi 23 febbraio) potrebbe subire uno slittamento.