“La vittoria di oggi al Parlamento potrebbe essere la caduta di domani al Comune di Foggia”. Con questa battuta un ex azzurro commenta la campagna elettorale della candidata alla Camera all’uninominale per Forza Italia e per la coalizione di centrodestra nel collegio Foggia-Gargano Michaela Di Donna, che questo pomeriggio ha incontrato gli operatori economici in Confindustria confrontandosi con la presidente Ance Annj Ramundo, il presidente Gianni Rotice e tutti gli altri iscritti. L’organizzazione dell’aquila sarà a Verona tra tre giorni per definire il rituale pacchetto di proposte da inviare alle forze politiche.
Alta capacità, strade statali e autostrade, infrastrutture portuali, autorità del sistema portuale, Zes e aeroporti, sono stati alcuni dei punti toccati in Via Valentini Vista Franco.
“Se penso alle risorse stanziate dal Patto per il Sud e dal Fondo Sviluppo e Coesione, ai 636 milioni di euro, deduco che questi sono ben poca cosa rispetto alle risorse indispensabili per recuperare il gap infrastrutturale. Così mi sono posta una domanda: nel complesso sistema delle infrastrutture, nella nostra terra, cosa c’è?”, ha chiesto Di Donna, che ha stigmatizzato lo stanziamento del decreto Delrio, che assegna 24 milioni di euro per la manutenzione delle strade provinciali. Sono 144 le strade provinciali, che coprono oltre 2.000 chilometri. “I 24 milioni serviranno davvero a poco”, è stato il suo commento. La Flat Tax è stata salutata positivamente dal presidente Boccia. Gli industriali chiedono con forza una riforma fiscale. “Al ritorno da Verona, è questa la mia proposta: potremmo trovare una mezz’ora di tempo per scambiarci informazioni. Avrei davvero piacere, oltre che a leggere le cronache, anche a conoscere i risultati, dalla vostra fonte diretta. E, in una loro declinazione territoriale, assumere insieme a voi impegni concreti”, ha detto Di Donna, lanciando un appello finale.
Ebbene, di sicuro la classe imprenditoriale sta fiutando il vento berlusconiano che tira. Molti attori economici sembrano assai vicini alla candidata all’uninominale senatoriale Antonella Spezzati, e non soltanto per l’appartenenza al mondo dell’impresa. Il posizionamento per alcuni appare anche come un contrappeso alla presidenza di Gianni Rotice, da sempre legato al Partito democratico di Michele Bordo e Raffaele Piemontese. Non è un mistero che per il dopo Rotice, si pensi al patron della Lotras Armando De Girolamo, ma le elezioni del 4 marzo potrebbero siglare anche assetti diversi tra politici e stakeholders. C’è chi sostiene che molti edili, oggi guidati da Nicola Di Franza e in forza a Confartigianato, siano disposti a rientrare nella loro vecchia associazione se Eliseo Zanasi e gli altri saranno disposti a condividere con loro il nuovo board.
Come votare quindi alla Camera affinché Foggia ritorni ad avere la sua centralità? È questo il cruccio. I retroscena si sprecano in queste ore.
Qualcuno ha siglato il brand icastico “le vittime di Landella” per definire coloro che sono stati rottamati dal sindaco foggiano. L’ex senatore Lucio Tarquinio, Lello Palumbo ed altri delusi potrebbero far campagna elettorale per il Movimento 5 Stelle, pur di sfavorire Di Donna.
Un defenestrato da Franco Landella, Gianni De Rosa, non fa misteri sul suo schieramento. “Sono con l’assessore Leo Di Gioia, io ed i miei amici voteremo per Massimo Russo e Lia Azzarone”, osserva a l’Immediato. Per uno con la sua militanza azzurra, con circa 1000 preferenze alle scorse amministrative, non è strano indirizzare il voto sul Pd? La risposta è schietta.“Oggi i partiti sono liquidi, i civici hanno trovato spazio in quella coalizione e noi siamo leali, il 5 marzo i partiti saranno completamente diversi”.
Gli scenari oggi sono imprevedibili, se il Pd dovesse scendere sotto il 20%, come si teme a Roma, Matteo Renzi potrebbe essere travolto e il partito dovrà scegliere se virare a sinistra o se diventare una forza di centro, come avrebbe già dovuto essere se fosse andato in porto il progetto abortito del Partito della Nazione. Sergio Clemente insieme al suo gruppo deciderà dopodomani in una riunione quali indicazioni dare ai tanti amici che gli chiedono chi sostenere. Quarta gamba di Noi con l’Italia o Pd? “Vedremo, c’è anche Gaetano Cusenza a San Giovanni, decideremo”, è il suo commento.
Un altro ampio gruppo di potere cittadino punta tutto su Spezzati, contro le possibili “strumentalizzazioni” dei Gal e di Sanitaservice del civismo pugliese. Al nome della gioielliera specializzata in Diritto Pubblico, attraverso la Fondazione Apulia Felix, avevano addirittura affiancato alla Camera quello di Gianna Fratta di LeU, che tanti danno per sicura direttrice di un importante teatro nella Toscana di Enrico Rossi, cosa che farebbe scattare il seggio al secondo in lista Gianluca Ruotolo. Due santini, Spezzati e Fratta, tra i più diversi e inconciliabili tra di loro, difficilissimi da far comprendere all’elettore medio. Ma sembra che questo stravagante e aristocratico ticket sia svanito.