
Loredana è una volontaria della Fondazione Antiusura Buon Samaritano di Foggia, e ha deciso di raccontare la storia di una famiglia di 5 persone che ha bussato alla porta dell’associazione foggiana in Via Cantù. “Cerchiamo di aiutare le persone, che per vari motivi si trovano in crisi da sovraindebitamento a superare la situazione di difficoltà finanziaria in virtù di apposite convenzioni stipulate con delle banche a tassi agevolati – ha spiegato -.
Noi volontari siamo avvocati, bancari o docenti in pensione, tutti dotati di competenze professionali, ma soprattutto di capacità di empatia. L’attività di ascolto ci arricchisce profondamente, perché ci regala la gioia di fare qualcosa di utile per il prossimo. Ci fa sentire autentici operatori di pace.Tanti episodi e tante storie mi hanno davvero toccato il cuore. Ve ne racconto una: qualche mese fa in Fondazione si presentò un padre di famiglia con moglie e tre figli, che ci sembrò subito meritevole di aiuto. Si trattava di un artigiano, la cui attività aveva subito una drastica riduzione a causa in parte alla generale crisi economica ed in parte a gravi motivi di salute.
Tali avversità nell’ultimo anno non gli avevano consentito di far fronte ai pagamenti correnti del canone di locazione e alle bollette delle utenze.
Con le lacrime agli occhi inoltre l’uomo ci rappresentò che ciò che maggiormente lo preoccupava era la morosità delle tasse universitarie della figlia, che avrebbe dovuto laurearsi a fine anno, a condizione che avesse pagato tutte le tasse arretrate. Ma purtroppo il papà non era in grado di ripianare la massa del debito universitario. Ci attivammo quindi per aiutare la famiglia a risolvere la crisi e soprattutto a fare in modo che la ragazza potesse porsi in regola con i pagamenti e riuscisse a presentare la domanda di laurea in tempo utile per la sessione invernale. La Fondazione ha dato loro fiducia. E il 15 dicembre scorso la giovane foggiana si è laureata in Scienze Agrarie. Quando padre e figlia sono venuti in Fondazione per portarci i confetti rossi, tutti avevamo gli occhi lucidi di gioia e di emozione”.