Nei manoscritti sequestrati a Massimo Curci, gli appunti che hanno incastrato e portato agli arresti il patron del Foggia Calcio, Fedele Sannella. “13 consegne di denaro contante nelle mani di ‘Fedele'”, amministratore della Esseci srl, società controllante del club rossonero. Non solo appunti ma anche chat su WhatsApp. Nello smartphone di Curci sono spuntati alcuni messaggi inviati al direttore generale del Foggia Calcio, Roberto Dellisanti, nei quali il commercialista di Carapelle rivendicava una quota di quasi 2 milioni di euro pari al valore dei flussi finanziari versati nelle due precedenti stagioni calcistiche. Gli investigatori hanno recuperato foto di manoscritti scambiati da Curci con il fratello, sui quali erano riportati gli importi del denaro contante consegnato — ad avviso degli inquirenti come stipendi “in nero” — a una decina di calciatori o ex tesserati del Foggia.
Giocatori ed ex allenatore hanno sempre negato di aver intascato soldi in nero e non sono attualmente indagati. Per i magistrati avrebbe reso dichiarazioni menzognere proprio Dellisanti arrivato addirittura “a negare di sapere a cosa Curci si riferisse quando nel messaggio WhatsApp a lui inviato il 3 maggio 2017 riferiva della cifra di 328.000 euro (somma destinata ai pagamenti in nero, ndr)”. Anche Fedele Sannella – stando al lavoro della procura – avrebbe riferito il falso davanti ai manoscritti a lui attribuibili e inerenti i pagamenti in nero ai giocatori: “Progetti di spese future fatti come persone fisiche”, la spiegazione del patron, ritenuta inverosimile dai pm.