
“Per il ruolo di pioniere nella sperimentazione di nuovi linguaggi (…) e un’insuperata capacità nel saper trasmettere emozioni e messaggi destinati a penetrare sia la sfera intima che il vissuto collettivo del suo vasto pubblico (…) questo ha fatto sì che il suo personaggio sia diventato un punto di riferimento per una moderna identità di artista”. Con queste motivazioni, nel 2006 l’Università di Foggia voleva assegnare la laurea honoris causa ad Adriano Celentano. “Un’idea coraggiosa”, come Celentano stesso la definì, dell’allora preside della facoltà di Lettere, Franca Pinto Minerva.
La risposta del “molleggiato” non si fece attendere: “Ringrazio tutti per le motivazioni profonde espresse nei miei confronti nel conferirmi questo importante titolo accademico ma, con un “pizzico” di presuntuoso dispiacere, non posso accoglierlo perché sarei costretto a migliorare e non voglio prendermi troppo sul serio. Sono e resto sempre il Re degli Ignoranti”. La notizia venne fuori soltanto nel 2012, grazie ad uno scoop del magazine foggiano, Viveur.
Oggi tutta Italia festeggia gli 80 anni del cantante di “Una carezza in un pugno” e molti altri capolavori. Nato a Milano ma dalle origini foggiane, suo papà Alfonso Celentano si trasferì prima a Torino e poi definitivamente nel capoluogo lombardo, al civico 14 di via Gluck. Il legame con Foggia è testimoniato dalle rimpatriate a Vico del Gargano, casa di famiglia dei Celentano e dall’ultimo concerto allo “Zaccheria”, nel 1980. Il dialetto foggiano è stato rievocato nel pezzo “Che t’aggia dì” (album “Mina Celentano” del 1998) in coppia con la grande Mina. Ma è proprio dal concerto del 1980 che il “molleggiato” non torna a Foggia. Ciò nonostante non dimentica il dialetto e le usanze gastronomiche, come testimoniano i racconti di molti suoi amici.
Anche il sindaco, Franco Landella ha omaggiato il cantante su Facebook: “Caro Adriano Celentano, la tua Foggia ti dice grazie per tutta la magia che ci hai donato. “Un uomo con il cuore da bambino” (come cantavi in Serafino) è l’augurio più bello che possiamo ricambiarti per i tuoi immensi 80 anni”.