
Un autentico successo firmato Foggia. La prima della Scala di Milano ha ospitato l’opera Andrea Chenier di Umberto Giordano, accolta nel finale da 11 minuti di applausi del pubblico milanese, storicamente molto esigente. Dopo l’Inno di Mameli, la scena è stata tutta per i protagonisti Yusif Eyvazov e Anna Netrebko che con un cantato in perfetto italiano, hanno tenuto incollati alle sedie gli spettatori del teatro ma anche quelli a casa, sintonizzati sulla diretta di Rai 1. L’Andrea Chenier – assente dalla Scala dal 1985 – ha goduto della regia di Mario Martone e della direzione del maestro Riccardo Chailly.
“Ogni 7 dicembre tutto il mondo guarda Milano, tutti i riflettori sono accesi su Milano”, ha detto il ministro dei Beni Culturali, Dario Franceschini. “Mi è piaciuto molto, ho avuto il piacere di andare a salutare il maestro e la soprano: il pubblico finora ha apprezzato il ritorno dopo tanti anni di questa rappresentazione accolta con grande entusiasmo”. Le parole del sottosegretario Maria Elena Boschi.
Assenti le più alte istituzioni dello Stato, tutto il pubblico si è alzato in piedi ad ascoltare sia in platea che nei palchi. “Questa sera non ci sono tanti rappresentati ufficiali di questo Paese ma alla fine noi facciamo l’opera per gli amanti della musica”: così il sovrintendente della Scala Alexander Pereira ha risposto a una domanda sulle assenze dal palco reale delle prime cariche dello Stato. Pereira ha sottolineato che scegliere un’opera verista come Andrea Chenier non è stato un rischio, ma un “dovere”. “È un’opera importantissima, nata alla Scala ed è un dovere della Scala riproporla, è un’opera molto milanese”. Per Pereira non è stato un azzardo nemmeno scegliere per la parte principale un tenore al debutto nel teatro milanese. Yusif Eyvazov “è un tenore eccellente. Io non ho fatto nessuna scommessa”.