Curci, 790mila euro riciclati nel Foggia. Da San Vittore si difende ma rischia 8 anni

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Imprenditori, commercialisti, modelli F24 farlocchi e soldi distratti nel mondo del pallone. È ampia e complessa l’operazione “Security” che ha portato all’arresto di Massimo Curci, commercialista di Carapelle ed ex socio del Foggia Calcio. Secondo l’accusa gli imprenditori avrebbero avuto rapporti col cerignolano Antonio Saracino, arrestato in un’indagine parallela, nel luglio scorso. Per gli inquirenti sarebbe proprio Saracino l’uomo al centro dell’organizzazione criminale in cui Curci avrebbe svolto un ruolo di spessore per aiutare illecitamente società indebitate con l’Erario. L’ex socio del Foggia, assieme a Saracino, Giuseppe D’Alessandro, Antonino Catania e Luigi Sorrenti, tutti personaggi finiti in manette già a luglio, operava sull’asse Lombardia-Puglia “offrendo un peculiare servizio” consistente nell’estinguere attraverso un complesso meccanismo di interventi sul modello F24 gli oneri fiscali e contributivi che gravitano su imprese indebitate con l’Erario, facendo risultare indebite compensazioni con crediti inesistenti, in modo da azzerare o ridurre i debiti.

Curci è ora a San Vittore, carcere di Milano, dove sarà sentito oggi in sede di interrogatorio. Risponderà a tutte le domande respingendo ogni accusa. L’uomo è finito in carcere per autoriciclaggio di denaro nel Foggia Calcio e rischia una pena di 8 anni. Ben 790.517 euro, la somma che secondo l’accusa Curci avrebbe gestito: 228mila euro nel Foggia Calcio srl, 328.750 euro nella “Esseci srl” controllante totalitaria del Foggia Calcio e 233.767 euro sempre nel club rossonero attraverso la corresponsione di stipendi in nero ad allenatore e giocatori. Così facendo, “ostacolò l’identificazione della provenienza delittuosa del denaro”.

Inoltre Curci è indagato a piede libero per bancarotta fraudolenta patrimoniale. Avrebbe distratto dalle casse sociali della coop Fedel la somma di 334mila euro pari al compenso corrisposto in contanti a Curci stesso per falsificare numerosi modelli F24. Si parla di ben 22 modelli modificati per conto di quattro società per circa un milione e 350mila euro.