
Nella serata di ieri, i carabinieri di Cerignola, coadiuvati anche da personale dello Squadrone Eliportato Cacciatori di Sardegna, hanno circondato l’intera area nei pressi di via Penne (nota zona di spaccio) e posto in essere una vasta e accurata perquisizione domiciliare e personale di tutti i soggetti trovati. Quando poi i militari stavano per procedere al controllo del tetto di un garage, due uomini, Giuseppe Compierchio, classe ’81, pregiudicato cerignolano, sottoposto alla misura cautelare dell’obbligo di dimora per fatti di droga, e Alessio Sasha Pelullo, classe ’99, con precedenti di polizia, gli si sono avventati contro per impedirglielo. I due sono stati allora ammanettati e dichiarati in stato di arresto, mentre, sul tetto del garage, è stata trovata un pistola di fabbricazione russa, perfettamente funzionante, con il relativo munizionamento calibro 7,65. L’arma, essendo stata scoperta in un’area di libero accesso, è stata sequestrata a carico di ignoti, e sarà inviata al RIS di Roma per gli accertamenti balistici e dattiloscopici.
La perquisizione è stata poi estesa anche al quartiere San Samuele, dove i militari hanno trovato e sequestrato a carico di ignoti sei panetti di hashish, del peso complessivo di 600 grammi circa, e una pistola a salve, perfettamente identica a una vera, il tutto occultato sotto alcuni massi coperti da erbacce. Nell’occasione è stato deferito in stato di libertà un uomo di Venosa, che, tra le altre cose, si è rifiutato di chiarire il motivo della propria presenza in quella che è la più grande piazza di spaccio di Cerignola, per guida in stato di ebbrezza, in quanto si è rifiutato anche di sottoporsi ai relativi accertamenti.
Durante le scorse giornate, poi, sono anche stati eseguiti tre provvedimenti dell’Autorità Giudiziaria a carico di altrettanti soggetti. In particolare, sono finiti in carcere Antonio Cirsone, classe ’82, Giacomo Petronelli, classe ’66 e Davide Saccotelli, classe ’79. Il primo, in esecuzione di un ordine di carcerazione emesso dalla Procura della Repubblica di Benevento, sconterà la pena di 4 anni e 4 mesi per una rapina commessa a Vallata nel 2013. Al secondo, invece, è stata notificata un’ordinanza di revoca degli arresti domiciliari a cui era sottoposto, con contestuale ripristino della misura in carcere. Al terzo, invece, che si era reso irreperibile da qualche giorno nonostante la misura dell’affidamento in prova ai servizi sociali gli imponesse di restare a casa durante la notte, è stata notificata un’ordinanza di revoca della misura alternativa con contestuale collocazione presso la Casa Circondariale di Foggia.