Con l’indagine Post Office (così denominata dalla preferenza degli obiettivi presi di mira dagli indagati) i carabinieri del Comando Provinciale di Reggio Emilia hanno disarticolato un’organizzazione criminale di rapinatori pendolari pugliesi. I militari hanno ricostruito, nel dettaglio, gli spostamenti e l’esatto ruolo avuto dai 4 componenti della banda nella rapina, compiuta lo scorso 22 giugno, ai danni dell’ufficio postale della frazione Calerno del comune di Sant’Ilario d’Enza, in provincia di Reggio Emilia.
All’alba di oggi, infatti, i carabinieri del Nucleo Investigativo del comando Provinciale di Reggio Emilia e Stazione di Sant’Illario d’Enza, unitamente ai colleghi del Comando Provinciale di Foggia, hanno dato esecuzione, proprio nel Foggiano, a 4 provvedimenti cautelari, di natura restrittiva, emessi dal gip del Tribunale di Reggio Emilia su richiesta della Procura della Repubblica – pm Maria Rita Pantani – che si è basata sugli esiti investigativi acquisiti dai militari reggiani.
I destinatari delle ordinanze cautelari, tutti accusati di concorso in rapina aggravata, sono Michele De Palma 46enne, Giacomo De Palma 21enne (rispettivamente padre e figlio), Domenico Pilato 27enne e Paolo Tiano 30enne, tutti residenti a Cerignola. Sui 4 indagati sono ora rivolte le attenzioni dei carabinieri reggiani per accertare l’eventuale loro responsabilità in analoghi colpi commessi in Emilia Romagna ed altre regioni del territorio nazionale.
Erano circa le 10 del 22 giugno 2017 quando due malviventi (poi risultati essere Domenico Pilato e Paolo Tiano) con volto travisato da passamontagna, dopo aver fatto irruzione all’interno dell’ufficio postale, terrorizzarono i presenti con urla e minacce. In seguito passarono alle vie di fatto con la direttrice, strattonata ripetutamente per farle aprire la cassaforte, per poi rinchiuderla in un locale attiguo alla camera blindata. Dopo essersi impossessati di 1500 euro, i banditi guadagnarono la via di fuga con un’autovettura condotta da un complice che li attendeva nei pressi (Giacomo De Palma), con già a bordo il palo (Michele De Palma).
Gli sviluppi investigativi espansi anche con l’ausilio di apparati tecnici, e analisi dei pregressi controlli sul territorio, hanno permesso di appurare che la Lancia Delta usata per la rapina era in uso abituale a Michele De Palma, su cui pertanto si sono concentrate le indagini. Nulla è stato lasciato al caso, neppure l’esame delle presenze in strutture alberghiere nei mesi precedenti, attività che hanno attestato i pernottamenti in provincia dei De Palma per i sopralluoghi e di tutto il gruppo poco prima della rapina.
Le ricognizioni fotografiche eseguite con i testimoni rintracciati dai carabinieri hanno avvalorato ulteriormente i riscontri a carico dei 4 rapinatori che dopo il delitto, erano scappati dividendosi tra autostrada e vie secondarie, per poi ricongiungersi a Cerignola.