
È il giorno di Michele Camporese, protagonista della promozione col Benevento la scorsa stagione con 28 presenze. Per il presidente Lucio Fares “un tassello che serviva per andare a puntellare un reparto importante quale quello difensivo”.
“È stato il nostro ultimo acquisto – ha spiegato il ds Beppe Di Bari –. La sua presenza ci permette di rinforzare il reparto difensivo. Camporese è un giocatore fisico, tecnico. Non riesco a capire come mai sia dovuto ripartire dalla Serie B per approdare in A e credo che farà di tutto per poter tornare nella massima serie. La formula di acquisto è prestito con obbligo di riscatto e un contratto triennale per il futuro”. Di Bari si è detto soddisfatto del mercato: “Sono convinto che la squadra regalerà soddisfazioni. Spetta poi al campo darci ragione”.
“Vi ringrazio tutti, si apre per me un nuovo capitolo – ha esordito il neo rossonero, Michele Camporese (tra i primi nomi fatti da Stroppa in estate) -. Sono contento di essere qua dopo gli ultimi problemi, è una piazza calorosa, mi hanno parlato tutti bene di Foggia e ne ho approfittato appena si è creata l’occasione. Con i compagni va già bene, spero continui così. Col mister sto avendo un rapporto positivo e sto cercando di mettere in pratica tutto ciò che mi chiede. L’anno scorso ho sempre giocato sul centro destra (dove ora c’è Martinelli) ma mi adatto anche sul centro sinistra”.
Improvvisa la rottura con il Benevento. “Dopo aver vinto un campionato da protagonista, dovevo rinnovare, ma per problemi di lista mi sono trovato fuori e Foggia è stata la piazza che più mi ha attirato – ha chiarito -. Quando si sceglie una squadra ci sono diverse componenti: la parte economica, la città, ma di concreto ho trovato da parte loro qualcosa in più rispetto alle altre. Spero di aver fatto la scelta giusta. Conoscevo anche Luca Pompilio ed Enrico Guarna, ma chi più mi ha convinto è stato Pietro (Iemmello, ndr), che mi ha detto più volte che se ci sono problemi mi aiuterà lui (ride, ndr). Il livello tecnico della squadra è molto alto per la categoria, secondo me. Ho visto diverse partite anche l’anno scorso. Credo che in B il possesso palla possa diventare sterile, le palle inattive possono fare la differenza”.
Poi un piacevole ricordo: “Ho ancora nella mente la partita che ho giocato qui nel 2010 contro la Germania con l’Under 20 di Di Biagio. Ogni partita ha una sua storia, in ogni categoria”. Sulla sua disponibilità per il match con l’Avellino ha aggiunto: “A livello fisico mi reputo abbastanza pronto, nel caso dovessi giocare 90 minuti. La mia vita? Abbastanza semplice. Stadio e asilo con i miei bimbi, e poi a fare la spesa come tutti i comuni mortali”.