Il Comune di Foggia, con la determina numero 45 del 12 luglio, ha revocato l’appalto da 2,5 milioni di euro per 5 anni (“installazione e di manutenzione ordinaria e straordinaria degli impianti semaforici sia singoli che del sistema automatico centralizzato di segnaletica verticale ed orizzontale”) alla “Segnaletica Meridionale”. La società, che ha gestito il servizio in ati con la Sud Segnal srl. Tutto è partito dalla richiesta del servizio Contratti e appalti che, con apposita richiesta datata 15 luglio 2016, attraverso la BDNA(banca dati nazionale antimafia) acquisita al protocollo della Prefettura di Foggia, ha richiesto informazioni antimafia nei confronti della ditta Segnaletica Meridionale s.a.s., di Colecchia Giuliano & C..
Nella relazione della Prefettura, sono emersi “elementi oggettivi” che “suffragano il quadro indiziario della presenza di possibili situazioni di infiltrazioni mafiose”. In particolare, è riportato nel documento sottoscritto dal prefetto Maria Tirone, “gli elementi oggettivi raccolti suffragano il quadro indiziario della presenza di possibili situazioni di infiltrazioni mafiose tendenti a condizionare le scelte e gli indirizzi della società”. L’interdittiva ha puntato molto sulla figura di Veronica Colecchia, amministratrice della società e figlia del fondatore Giuliano, la quale avrebbe una relazione con Pasquale Moretti, elemento di spicco del clan Moretti-Lanza-Pellegrino.
L’azienda aveva provato a far ricorso al Tar Puglia per l’annullamento del provvedimento di revoca, ma il lavoro dell’organo territoriale del governo ha “imposto” la risoluzione del rapporto. Ora il Comune potrebbe aggiudicare il servizio alla seconda classificata, il Consorzio Nazionale Cooperative di Produzione e Lavoro “Ciro Menotti”, con sede legale a Ravenna, che ha confermato la piena disponibilità a subentrare nel contratto.