Sgominato traffico di auto importate dalla Germania evadendo l’Iva. Coinvolti anche soggetti di Foggia nell’operazione della polizia stradale e della Guardia di Finanza di Viterbo, che hanno svolto le indagini con la collaborazione, per gli aspetti patrimoniali e tributari, del personale dell’Agenzia delle Entrate Ufficio di Viterbo. Arresti domiciliari per sei persone per il reato di associazione a delinquere a carattere transnazionale finalizzata alla commissione di reati contro la fede pubblica ed il fisco.
Le indagini, che hanno portato all’applicazione della misura restrittiva, hanno riguardato l’esistenza di una struttura facente capo all’imprenditore viterbese Elio Marchetti (amministratore di fatto delle società che gestiscono il concessionario auto in via Mainella), stabilmente dedita all’importazione dalla Germania di autovetture in evasione dell’Iva, il cui programma criminoso è realizzato attraverso plurimi meccanismi illeciti, quali l’emissione di fatture soggettivamente inesistenti da parte di Glowats Adrian (gestore del concessionario tedesco di autovetture First Trade) nei confronti di società (Pack Engine Italia e Lux Car 2015) con sede fittizia in provincia di Latina, facenti capo ai fratelli Simone e Roberto Girolami, partecipi alla associazione.
Contestate, inoltre, la falsificazione dei documenti di circolazione dei veicoli o l’intestazione fittizia all’estero di targhe provvisorie e delle carte di circolazione a privati; la materiale falsificazione delle fatture emesse dalla First Trade del Glowatz per far risultare importatore la società CIR Autotrasporti dell’associato Giuseppe De Lucia, con sede a Foggia; le false dichiarazioni sostitutive di atto notorio con cui De Lucia fa apparire l’operazione soggetta al regime del margine così ottenendo, presso l’Agenzia delle Entrate di Foggia, lo sblocco all’immatricolazione dei veicoli senza il previo versamento dell’Iva; le false dichiarazioni sostitutive di atto notorio, in molti casi prodotte da Domenico Sordo (finito ai domiciliari), titolare di un’agenzia di pratiche auto, presso la Motorizzazione di Foggia, su incarico delle società dei fratelli Girolami, dirette a creare l’apparenza di una cessione dei veicoli importati effettuata da tali società nei confronti di soggetti privati, a nome dei quali veniva chiesta l’immatricolazione.
Il meccanismo fraudolento accertato si completava attraverso l’emissione di ulteriori fatture di vendita soggettivamente inesistenti emesse dalle società dei Girolami nei confronti di quelle di Marchetti – che in realtà acquistavano i veicoli direttamente dal Glowats – o dei privati i quali, acquistavano gli stessi veicoli direttamente presso la concessionaria di via Mainella.
Le società cartiere dei fratelli Girolami non provvedevano poi al versamento dell’Iva e il risparmio su tale imposta consentiva alle società dell’imprenditore viterbese Elio Marchetti – che a sua volta maturava indebiti crediti IVA o applicava illegittimamente il più favorevole regime del margine – di collocare le vetture sul mercato a prezzi vantaggiosi, a discapito delle imprese concorrenti che operano nel rispetto delle regole, così lucrando un profitto illecito che, in parte, veniva versato ai concorrenti per l’attività da loro prestata in favore dell’organizzazione.
Il volume di affari accertato delle autovetture importate dal fornitore comunitario “First Trade Gmbh” per il tramite della interposta Pack Engine Italia Srl di Simone Girolami è pari a circa 2.900.000 euro per il solo anno di imposta 2015.
“L’attività sta proseguendo” – ci hanno fatto sapere dalla Guardia di Finanza -. Il fenomeno, infatti, sarebbe piuttosto diffuso e per questo costantemente monitorato dagli organi inquirenti. “Dall’odierna operazione – ha detto a l’Immediato il capitano Benito Addolorato – sono emersi ruoli prestabiliti per agevolare l’imprenditore viterbese, giunto fino a Foggia grazie ad alcuni contatti di soggetti viterbesi con l’agenzia del foggiano Sordo”.