
I finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria di Bari con la collaborazione delle fiamme gialle della Procura di Foggia, hanno eseguito perquisizioni negli uffici della Sezione staccata di Foggia della Commissione Tributaria Regionale e della Commissione Tributaria Provinciale e nelle abitazioni di otto indagati: quattro funzionari e dipendenti della Commissione Regionale e della Commissione Provinciale, un’ex funzionaria della Commissione Regionale, due commercialisti ed un pensionato dell’Agenzia delle Entrate (ritenuti, gli ultimi tre, intermediari tra i contribuenti che presentano i ricorsi tributari ed il personale dei citati organi giudicanti). Le perquisizioni sono state disposte dalla Procura della Repubblica di Foggia, nell’ambito di un’indagine diretta ad accertare l’eventuale pagamento di tangenti al fine di ottenere sentenze favorevoli dalla Giustizia Tributaria, nonché verificare come avvenga la reale formazione delle decisioni. Nel corso dell’attività di polizia giudiziaria è stata sequestrata “numerosissima documentazione di estremo interesse investigativo, supporti informatici, personal computer e cellulari, oltre a ad alcune migliaia di euro in contanti trovati in casa degli indagati”.
Sono, inoltre, state sequestrate numerose marche da bollo recuperate da atti pubblici della Commissione e riciclate dai funzionari e dipendenti indagati, nonché 10 reperti archeologici di pregevole fattura di presumibile civiltà dauna del VI-IV secolo a.C. Nel corso delle successive acquisizioni sono stati prelevati anche moltissimi fascicoli processuali, possibile oggetto dell’attività corruttiva ipotizzata. L’attività investigativa svolta dai finanzieri di Bari, che vede coinvolti altri numerosi indagati, è ancora in corso al fine di comprendere la reale estensione del fenomeno corruttivo ipotizzato nonché il coinvolgimento di altri soggetti.