Da giorni era stato segnalato ai carabinieri un anomalo viavai di persone in pieno centro a Cerignola, alle spalle delle “fosse granaie”, precisamente in via Cornelio Tacito, una stradina a senso unico, dove non vi era motivo che tante persone, non della zona, transitassero proprio da lì, e che si fermassero tutte davanti a una specifica abitazione.
I militari del Nucleo Operativo e Radiomobile, quindi, intuito subito di cosa si trattasse, nel pomeriggio di sabato hanno predisposto un servizio di appostamento, in abiti borghesi, condotto con la massima cautela, in considerazione non solo del fatto che l’abitazione interessata fosse munita di un modernissimo impianto di videosorveglianza, ma anche che, in una stradina così piccola, sarebbe stato molto semplice essere notati.
Da subito i militari hanno visto uscire due persone dall’abitazione, delle quali una è subito stata bloccata, mentre l’altra è riuscita a salire a bordo della propria autovettura e a fuggire. Ne è nato quindi un inseguimento per le vie del centro di Cerignola, che si è concluso dopo qualche minuto. Il conducente è stato immediatamente perquisito e, nelle tasche dei pantaloni, gli è stata trovata una dose di cocaina. L’uomo bloccato all’esterno dell’abitazione, invece, ha consegnato spontaneamente una dose di hashish, dichiarando di averla appena acquistata da tale Luigi, dimorante per l’appunto all’interno dell’abitazione dalla quale i due assuntori erano appena usciti.
I militari, dopo aver condotto i due “clienti”, uno di Barletta e l’altro di San Ferdinando di Puglia, presso gli uffici del Comando Compagnia di Cerignola, sono tornati a bussare alla porta dello spacciatore e, prima che gli si permettesse di entrare, si è sentito chiaramente il rumore dello sciacquone del water, verosimilmente azionato per gettare lo stupefacente nascosto in casa. All’ingresso dell’abitazione, i militari si sono quindi trovati di fronte una donna, identificata poi in Adelina Clemente, classe ’89, con precedenti di polizia, che si è avventata contro i militari con violenza, minacciandoli pesantemente. La donna infatti nutriva già una certa avversione verso i carabinieri che, nelle settimane scorse avevano già arrestato il fratello, Matteo Clemente, prima per resistenza a Pubblico Ufficiale e poi per la detenzione di 18 grammi di cocaina, fatto per il quale si trova tuttora in carcere. Bloccata la donna, è stato identificato anche il marito, Luigi Gentile, classe ’87, soggetto già noto perché più volte arrestato per spaccio.
Durante la perquisizione è poi avvenuto anche un fatto singolare, “dai tratti grotteschi” secondo gli uomini dell’Arma. Mentre era in corso la perquisizione domiciliare, una persona, che evidentemente non si era accorta minimamente della presenza dei carabinieri, ha bussato a una finestra dell’abitazione che dava sulla strada. Ad aprirla, però, non era Gentile, bensì un militare al quale la persona ha messo in mano 10 euro dicendogli “il solito, grazie!”.
Confermata ancora di più, qualora ce ne fosse stato bisogno, l’attività di spaccio posta in essere all’interno dell’abitazione. Dichiarati dunque in arresto Luigi Gentile per spaccio di cocaina e di hashish, Adelina Clemente e Salvatore Dascoli, pregiudicato Sanferdinandese, fuggito con l’autovettura, per resistenza a Pubblico Ufficiale. Inoltre Dascoli è stato deferito in stato di libertà anche per guida sotto l’effetto di sostanze stupefacenti, essendosi rifiutato di sottoporsi agli accertamenti tecnici specifici, ed è stato segnalato, insieme all’altro assuntore, all’Autorità prefettizia. Tutti gli arrestati, su disposizione del pm di turno, sono stati sottoposti agli arresti domiciliari.