Un rogo nella notte a Foggia. Distrutta l’auto (una Opel Corsa) dell’ex direttore Ataf, Massimo Dicecca, parcheggiata vicino alla sua abitazione alla periferia ovest della città, in via Menichella. Danneggiati anche altri due veicoli (una Lancia Y e una Fiat 600) che si trovavano accanto a quello della vittima. In casa in quel momento vi era solo la moglie: Dicecca, infatti, da qualche tempo lavora a Taranto ma già oggi rientrerà a Foggia a causa dell’atto intimidatorio subito. I carabinieri, attorno alle 3, passando in zona, hanno fermato un soggetto di 39 anni che proprio in quel momento si stava allontanando dalla zona dell’incendio. Condotto in caserma, l’uomo – un ex dipendente licenziato circa un anno fa – ha fatto alcune ammissioni e per questo è stato denunciato a piede libero per danneggiamento. Il soggetto ha anche alcuni precedenti ma vista la semplice denuncia, le forze dell’ordine non hanno divulgato il nominativo della persona fermata. Per incendiare la macchina di Dicecca, il 39enne non ha utilizzato alcun ordigno, come emerso poco dopo il fattaccio ma dei semplici fazzoletti di carta incendiati sotto una ruota della Opel Corsa.
Solidarietà è stata espressa dal sindaco Franco Landella. “A Massimo Dicecca esprimo, a titolo personale ed istituzionale, piena solidarietà per l’inquietante episodio verificatosi questa notte. L’attentato dinamitardo che ha completamente distrutto la sua automobile è agghiacciante nella sua ferocia intimidatoria, tanto più inspiegabile alla luce del fatto che Dicecca non ricopre più alcun incarico all’interno di Ataf SpA ma svolge le sue funzioni a Taranto”.
“Nell’attesa di di conoscere la genesi di questo attentato – continua – non è fuori luogo ritenere che, probabilmente, lo strascico delle tensioni che nel recente passato si sono registrate all’interno della nostra azienda di trasporti non ha ancora esaurito la sua carica di violenza. Una carica che violenza che, purtroppo, si è snodata attraverso tutta una serie di intimidazioni nei confronti del management di Ataf SpA, a cominciare proprio dall’ormai ex direttore Dicecca e dal presidente del Consiglio di amministrazione, Raffaele Ferrantino. Esprimo la massima fiducia nel lavoro delle Forze dell’Ordine e degli inquirenti, che in queste ore sono al lavoro per capire movente ed esecutore di questo atto vigliacco e vergognoso”.
“Questa vicenda – prosegue Landella – ripropone alla nostra attenzione, ancora una volta, l’urgente necessità di ricondurre ogni discussione circa la situazione di Ataf SpA nell’alveo di un corretto confronto. Ciascuno di noi, infatti, ha a cuore le sorti dell’azienda ed il futuro dei suoi lavoratori, indipendentemente dalle valutazioni di merito che si possono legittimamente formulare circa le scelte messe in campo sino ad oggi. A Massimo Dicecca e alla sua famiglia, dunque, giungano l’abbraccio e la solidarietà mia e dell’intera amministrazione comunale”.
Sulla vicenda interviene anche il capogruppo Pd, Alfonso De Pellegrino: “La violenta intimidazione subita dall’ex direttore di Ataf SpA Massimo Dicecca lascia esterrefatti, eppure deve suscitare in ciascuno di noi il senso di solidarietà verso la comunità a cui apparteniamo e di rivolta verso quanti vogliono costringere chi si occupa dei beni comuni ad abbandonare il solco dell’onestà personale e della legalità. Ho personalmente espresso la mia solidarietà a Massimo Dicecca e ho offerto al presidente di Ataf SpA Alfredo Ferrantino tutto il mio sostegno istituzionale. Ho piena fiducia nelle forze dell’ordine e nella magistratura e mi auguro che presto siano individuati mandanti ed esecutori dell’atto intimidatorio, anche per restituire un po’ di serenità alla comunità foggiana”.