Ad Orta Nova una batteria specializzata negli assalti ai bancomat. Ormai i carabinieri non hanno più dubbi dopo l’ultima operazione che ha portato a 4 arresti. Questo nell’ambito di un ampio servizio a largo raggio che, nella serata di venerdì scorso, i militari del comando foggiano hanno compiuto supportati dal 6° Nucleo Elicotteri di Bari e dalla Compagnia di Intervento Operativo dell’XI Battaglione “Puglia”. Nel corso dell’operazione, che ha visto coinvolte 30 pattuglie dell’Arma, sono state arrestate undici persone, sia in flagranza di reato, sia su ordine dell’A.G.
Di particolare rilievo, i quattro arresti operati dai carabinieri di Foggia e Cerignola nei confronti di Antonio Cataldo, classe ‘79, Adriano Leone, classe ‘86, F.G., classe ‘91 e B.R., classe ‘96, tutti residenti a Orta Nova (gli ultimi due arresti in attesa di convalida). Nello specifico, nel corso della notte, i malfattori hanno tentato di far esplodere un Bancomat a Lavello (PZ) ma sono stati intercettati dai militari. Per questo la banda ha scatenato un pericoloso inseguimento a bordo di una Audi A3 a velocità folli, anche 160 km/h in strade dove il limite è di 50. Una fuga proseguita fino all’agro di Cerignola dove, grazie alla reazione immediata di un dispositivo formato da pattuglie delle Compagnie di Foggia e Cerignola, l’Audi A3 è stata fermata e, nonostante i malfattori abbiano tentato la fuga a piedi per le campagne di Cerignola, sono stati bloccati e tratti in arresto. L’Audi A3 è risultata provento di furto, perpetrato il 2 maggio 2016 a Corato (BA) e con targa contraffatta, appartenente ad una Fiat Panda a sua volta oggetto di furto a Rionero in Vulture (PZ). All’interno sono state rinvenute due “marmotte” esplosive, fatte poi brillare dagli artificieri del Comando Provinciale di Bari.
Cataldo e Leone erano già sottoposti al regime degli arresti domiciliari, che non è però stato sufficiente a porre freno alla loro indole delinquenziale. Infatti, subito dopo il controllo dei carabinieri, i due erano usciti di casa per compiere il reato, sicuri di avere almeno due o tre di tempo prima della successiva visita dei militari. Gli indagati sono stati arrestati e dovranno rispondere dei reati di tentata rapina impropria, porto abusivo di materiale esplosivo, ricettazione e resistenza a pubblico ufficiale. La stessa banda avrebbe compiuto altri assalti nelle settimane precedenti soprattutto nella zona del subappennino.