Insulti razzisti, senegalese vuole lasciare il calcio. Asd San Marco replica ad accuse

Caso di razzismo nel girone A di Promozione? Vittima degli insulti dei tifosi, Cheinkh ‘Bass’ Sylla, classe ’99, calciatore dilettante senegalese in forza alla Virtus Bitritto (Bari), durante il match contro il San Marco in Lamis. Il giovane ha persino comunicato la sua intenzione di lasciare il calcio.
 
L’episodio, ripreso dalla pagina Facebook della Virtus Bitritto, è stato raccontato dal sito sanmarcoinlamis.eu. A pochi minuti dal termine di un match vinto per 4-1 dalla squadra garganica, dalla tribuna sono partiti ripetuti insulti razzisti verso Sylla, reo – secondo alcuni – di aver aizzato il pubblico di casa con gestacci nei loro confronti. L’incredulità di Bass si è trasformata in pianto. A fine partita, il giocatore è stato rincuorato dall’arbitro e da un calciatore della squadra di casa, che l’ha condotto sotto la tribuna a prendersi l’applauso del pubblico del Tonino Parisi.

Le reazioni

Stamattina la replica a quanto accaduto è giunta direttamente dalla società Asd San Marco. “È con estrema amarezza – si legge nella nota – che ci troviamo a dover difendere la nostra Società e anche l’immagine della città che rappresentiamo nel nostro sport, da giudizi, commenti negativi, articoli di stampa e prese di posizione di politici e amministratori locali, affrettati e formulati sulla base del più classico degli errori: quel sentito dire che spesso condanna gli innocenti o assolve i colpevoli. 

In merito al presunto episodio di razzismo che sarebbe avvenuto durante l’incontro casalingo tra ASD San Marco e Bitritto ci preme raccontare la nostra versione. Se siete in grado di smentirla, vi preghiamo di farlo ma solo ed esclusivamente con i fatti e, soprattutto, nelle sedi opportune, altrimenti vi invitiamo a non continuare a ledere la nostra immagine, guadagnata con tanti sacrifici e valori, dentro e fuori dal campo, e quella della nostra città, che non si è mai macchiata e mai si macchierà di episodi di razzismo. 

Prima però facciamo due premesse: il giudice sportivo non ha comminato alcuna sanzione all’ASD San Marco proprio perché il direttore di gara non ha evidenziato alcuna forma di razzismo nei confronti del calciatore biancoverde. L’altra, e ci teniamo a sottolinearlo, è che condanniamo e condanneremo sempre, qualora si dovessero realmente verificare, ogni forma di violenza e tutti gli episodi di razzismo. 

Fatte queste doverose premesse, ricordiamo che la società dell’Us Virtus Bitritto ha evidenziato l’accoglienza ricevuta e il comportamento straordinario tenuto da tutti gli addetti ai lavori dell’Asd San Marco, prima, durante e dopo la gara. A conferma dello spirito di lealtà e del lavoro che svolgiamo quotidianamente da alcuni anni a questa parte. Domenica scorsa eravamo presenti in campo e anche in tribuna con alcuni tesserati. Dopo aver ascoltato parecchie testimonianze, fatto una riunione, visto e rivisto le immagini della partita, vi esponiamo quanto segue. 

Sul risultato di 4 a 0, precisamente al minuto trentaquattro del secondo tempo, quindi verso la fine di una gara estremamente corretta, il giovane Sylla, dopo il fischio dell’arbitro per un fallo su Scarano, con una violenta pallonata cercava di colpire il nostro calciatore che era finito a terra. Per pochissimi secondi si è accesa una mischia, placata dai senatori delle due squadre. Il fatto è successo a pochi metri dalla tribuna dove erano presenti i tifosi locali. 

In seguito a questo comportamento sbagliato, ma pur sempre tenuto da un diciassettenne all’esordio, alcuni tifosi hanno proferito frasi irriguardose al calciatore, ma nulla a che vedere con frasi razziste. Al minuto 87 gli ospiti accorciano le distanze. Sylla raccoglie il pallone in porta e nel dirigersi verso il centro del campo, indirizza il dito medio al pubblico. 

Un gesto sbagliato, ma che proviamo a giustificare perché commesso pur sempre da un ragazzo diciassettenne e peraltro all’esordio dal primo minuto. Anche in questo caso alcuni tifosi hanno rivolto più di una imprecazione al calciatore, le stesse di sempre, che si sentono cioè ogni domenica sugli spalti degli stadi di ogni categoria, ma nessuna frase o comportamento razzista. 

Al minuto quarantaquattro del secondo tempo, il giovane Sylla, nel tentativo di pressing al nostro portiere, scivola toccandolo leggermente. L’arbitro fischia il fallo mentre i pochissimi che avevano ormai preso di mira il calciatore del Bitritto, hanno continuato a proferire intercalari volgari, ma mai nessuna frase o coro razzista. 

Durante tutte queste situazioni, la terna arbitrale ha continuato a dirigere l’incontro serenamente. Aspetto importante che certifica l’inesistenza di episodi di razzismo. Al triplice fischio finale, il ragazzo, evidentemente dispiaciuto della situazione che si era venuta a creare, è scoppiato in lacrime. Il tutto si è poi risolto con l’immagine di Salerno e Sylla abbracciati sotto la tribuna e l’applauso scrosciante del pubblico, a sigillare la fine di un litigio durato alcuni minuti ma che mai è sfociato in episodi di razzismo. 

A margine di quanto accaduto, riteniamo grave la ricostruzione di chi ha voluto far passare per razzismo un episodio di tutt’altra natura, per cui siamo ugualmente dispiaciuti e in merito al quale ci muoveremo per rimproverare i protagonisti e dalle prossime gare invitarli a mantenere un comportamento più consono. Ora, se ci sono persone disposte a provare con i fatti il contrario, si facciano avanti e insieme a noi denuncino i presunti colpevoli. Diversamente, in considerazione della macchina del fango alimentata contro di noi e la città, valuteremo l’eventualità di adire le vie legali, sia a tutela della nostra immagine che della nostra città, che non può essere additata di razzismo rispetto a episodi di natura diversa. A Sylla, invece, chiediamo di venirci a trovare. Dimostriamo insieme che lo sport è sì passione e competizione, ma soprattutto condivisione, partecipazione e rispetto reciproco. Dimostriamolo con i fatti e non con ‘quel sentito dire’ per il quale la nostra città sta pagando un prezzo altissimo e immeritato. 

Sulla questione è intervenuto anche Napoleone Cera, consigliere regionale di San Marco in Lamis nel Gruppo Popolari. “Il sindaco (Michele Merla, ndr) si anima solo quando sente parlare di sentenze e firme non autentiche. Convoca conferenze stampa per annunciare, Urbi et Orbi, da Palazzo Badiale il suo ingresso nel Partito Democratico. Poi ritorna in letargo. Dorme anche quando è allo stadio. Sappiamo tutti del passato calcistico del primo cittadino. La sua vita da mediano “che natura non ti ha dato né lo spunto della punta né del 10 che peccato”, cantava il grande Ligabue.

La sua – continua Cera – è una presenza costante a sostegno della squadra locale. C’era anche domenica scorsa, quando dagli spalti sono stati indirizzati cori razzisti verso un giovane calciatore della Virtus Bitritto. Uno spiacevole episodio che macchia non solo il tifo celeste-granata ma anche l’intera comunità sammarchese.

Occorre dire che i dirigenti della squadra locale hanno subito preso le difese del giocatore avversario, ma l’episodio resta ed è preoccupante per le prossime sfide casalinghe dell’ASD San Marco. Non faremo mancare il nostro tifo e sostegno, come abbiamo sempre fatto, alla squadre locali. Lo sport serve anche a rappresentare una comunità, ma soprattutto a veicolare messaggi di tolleranza e fratellanza. Così come siamo sicuri che il sindaco continuerà, com’è giusto che sia, ad essere il primo sostenitore dello sport a San Marco in Lamis, ma avremmo preferito che avesse pronunciato parole chiare e di condanna per l’increscioso episodio che per fortuna non ha avuto conseguenze da parte della giustizia sportiva. Ecco il sindaco spreca tante occasioni per rimanere in silenzio, resta muto quando invece dovrebbe parlare. Silenzio adesso, non lo disturbiamo”.