
Ancora un agguato, ancora un pregiudicato ferito a Foggia. Il clima di terrore non si ferma. L’ultima sparatoria è avvenuta nel tardo pomeriggio all’altezza dei container di via San Severo. Due colpi di pistola hanno raggiunto a spalla e addome Giuseppe Soccio, 33 anni, già noto alle forze dell’ordine. L’uomo non sarebbe pericolo di vita. Sul posto è intervenuta la polizia che sta indagando sull’episodio criminale: non si esclude nessuna pista. Dalla ricostruzione degli inquirenti pare che una persona armata e incappucciata abbia fatto irruzione nel container dove Soccio vive per fare fuoco. Il 33enne ferito è parente di Leonardo e Claudio Soccio, uccisi in due distinte circostanze e ritenuti vicini alla batteria Sinesi-Francavilla, tornata da circa un anno in netto contrasto con gli storici rivali Moretti-Pellegrino.
Era il 13 agosto del 2003 quando a Borgo Celano venne ucciso il giovane Leonardo Soccio. Quella sera nella frazione di San Marco in Lamis, era appena terminato un concerto e Leonardo era seduto su una panchina davanti al bar del corso principale del Borgo, quando da una station wagon grigia partirono colpi di fucile che uccisero l’allora 23enne. Insieme a lui c’era lo zio Michele Soccio che venne ferito di striscio alla spalla. Leonardo era nato a San Marco in Lamis, ma da alcuni anni viveva con i suoi genitori a Foggia.
La fine della “pax criminale” a Foggia venne sancita dall’assassinio di Claudio Soccio, il 13 aprile 2011 in via Lucera, eliminato per questioni legate al controllo del territorio e, probabilmente, per aver avvicinato persone storicamente vicine al clan rivale.