Finti carabinieri e avvocati continuano a prendere di mira gli anziani. Ieri sera l’ennesimo caso in provincia di Foggia, stavolta nel Basso Tavoliere, dove un’anziana sopra gli 80 anni è stata raggirata da una persona che diceva di appartenere all’Arma dei carabinieri. Il modus operandi è sempre lo stesso: i truffatori esordiscono riferendo che un figlio o nipote del malcapitato è rimasto coinvolto in un incidente stradale e che il veicolo con il quale circolava il familiare era senza assicurazione. A quel punto invitano la vittima a pagare una somma di denaro da consegnare ad una terza persona per evitare gravi conseguenze di natura penale. Poco dopo il complice si presenta effettivamente a casa per la riscossione e solitamente riesce a portare via denaro e monili in oro. Circa 3mila euro, la somma sottratta all’anziana ieri sera. Un fenomeno sempre più allarmante. “I truffatori riescono a rendersi credibili alle loro vittime”, ha spiegato questa mattina in conferenza stampa il comandante provinciale dei carabinieri, Marco Aquilio che ha voluto incontrare i giornalisti per accendere i riflettori su questa triste realtà.
Sono 30 i casi conteggiati da inizio anno a oggi nel Foggiano senza che mai si sia giunti all’arresto dei responsabili. In Capitanata il fenomeno delle truffe “a domicilio” commesse da malfattori che si spacciano per carabinieri continua senza sosta. “Questa tipologia di reato che si consuma prevalentemente in danno di anziani, sfruttando la loro buona fede – spiegano dalla caserma -, avviene generalmente attraverso un primo contatto telefonico con la vittima. Per non cadere in questi raggiri spesso è sufficiente prendere alcune precauzioni ed il seguente elenco può essere utile”.
Ecco allora i consigli dei carabinieri:
- evitare di chiamare utenze telefoniche fornite dagli interessati perché dall’altra parte potrebbe esserci un complice; se possibile recarsi direttamente presso la più vicina caserma dei Carabinieri per accertare la veridicità di quanto dichiarato dall’interlocutore in quanto talvolta i malfattori usano delle apparecchiature in grado di effettuare delle deviazioni alle chiamate effettuate dalle vittime;
- le forze di polizia, quando si presentano a casa delle persone, hanno uniformi e veicoli con scritte riconoscibili all’istante;
- accertarsi dell’identità dell’interlocutore e, specialmente nei casi in cui i sedicenti carabinieri si presentano a casa, farsi mostrare il tesserino di riconoscimento;
- in ogni caso evitare di aprire la porta agli sconosciuti e non farli entrare in casa, anche se si presentano distinti, eleganti e gentili, soprattutto se in quel momento si è da soli;
- non mandare i bambini ad aprire la porta e, comunque, prima di aprire, controllare dallo spioncino; se si ha di fronte uno sconosciuto, aprire con la catenella attaccata;
- non consegnare soldi a sconosciuti che dicono di essere avvocati, assicuratori o appartenenti alle forze di polizia;
- i Carabinieri non chiedono mai la consegna di somme di denaro e, in ogni caso, solo utilizzando i bollettini postali si ha un sicuro riscontro del pagamento effettuato;
- non mostrare mai denaro oppure oggetti preziosi.
Si invitano, infine, figli e nipoti delle vittime generalmente designate di questo reato, a mettere in guardia le persone anziane, specialmente se vivono da sole, cercando di istruirle su questi piccoli accorgimenti per evitare brutte sorprese. In ogni caso, per dirimere eventuali dubbi o sospetti, telefonare immediatamente al 112 o, ancor meglio, recarsi presso la caserma dei carabinieri più vicina.