Agenti della Polizia di Stato del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Cerignola, diretto dal vice questore aggiunto Loreta Colasuonno, nel primo pomeriggio di ieri, a conclusione di una attività di osservazione e pedinamento, hanno tratto in arresto i pregiudicati cerignolani Sabino Giordano 56enne, Michele Musicco 45enne e Gioacchino Capocefalo 48enne, per associazione a delinquere finalizzata alla coltivazione ed allo spaccio di sostanze stupefacenti del tipo marijuana. L’attività di osservazione e pedinamento era iniziata nei confronti di Giordano, già sfuggito all’arresto nell’ottobre scorso, quando i poliziotti arrestarono uno dei suoi figli per detenzione ai fini di spaccio della medesima sostanza stupefacente.
Nel giro di pochi giorni gli agenti hanno scoperto che il 56enne, dopo essere tornato dal lavoro, si recava in un appezzamento di terreno, a Cerignola in contrada Tappia, per rimanerci fino a tarda sera. Nel primo pomeriggio di ieri, gli agenti, presenti nei pressi del terreno individuato, effettivamente coltivato a vigneto, ma recante all’interno numerose piante di marijuana, hanno visto Capocefalo mentre era intento a preparare i mazzetti di rami per riporli ad essiccare. Poco dopo è sopraggiunto Musicco che ha dichiarato di essere colui che aveva affittato il terreno. Infine è arrivato Giordano per aiutare i suoi complici. I tre sono stati bloccati dagli agenti che, dalla successiva perquisizione, hanno rilevato la presenza di una stanza, costruita con lamiere, in cui vi erano numerosi mazzi di marijuana appesi ad essiccare; nella stanza c’era una stufa a legna accesa ed una lampada collegata ad un piccolo generatore di corrente.
Trovate 270 piante per un peso complessivo di 5 quintali e mezzo; mentre c’erano 53 mazzetti appesi ad essiccare risultati essere del peso complessivo di 15 chili e alcune infiorescenze essiccate risultate essere del peso complessivo di circa 2 chili. La sostanza, unitamente a tutto il materiale per la preparazione della sostanza ed alle autovetture utilizzate per raggiungere il fondo, è stata sottoposta a sequestro. I tre, dopo le formalità di rito sono stati condotti nel carcere di Foggia così come disposto dal sostituto procuratore di turno.