Coltivazione e produzione di marijuana a Foggia. La squadra mobile ha stanato tre persone e sequestrato un totale di 36 chili di piante in due casolari di periferia. Grazie a una soffiata, i poliziotti hanno pedinato il 40enne marocchino, Abdelaziz Fatouchi. L’uomo, sospettato di essere una sorta di “consulente” della marijuana, è stato visto entrare in un casolare a Borgo Cervaro di proprietà del 61enne Antonio De Lillo, arrestato a fine agosto scorso. Nello stabile c’era Silvana Luciano, 56enne di Carapelle e moglie di De Lillo. Gli agenti hanno dunque rotto gli indugi entrando nella proprietà per un controllo. In pochi attimi è stata ritrovata una busta di grandi dimensioni, con all’interno numerose piante di marijuana per un peso complessivo di 16 chili. Per questo la donna e il marocchino sono finiti agli arresti.
Avendo notato il cittadino straniero, nei giorni precedenti, recarsi con la propria auto all’interno di un altro casolare, stavolta sulla SS16 in direzione San Severo (tratturo San Nicola D’Arpi), gli agenti della mobile hanno effettuato un altro controllo. Nella struttura, di proprietà del foggiano Antonio Cetta, 54 anni, sono spuntate circa 1200 piante di marijuana di varie dimensioni per un peso di circa 20 chili. Anche Cetta, accusato di coltivazione e produzione di droga è stato arrestato.
Filo conduttore dell’indagine, il marocchino, considerato colui che materialmente si occupava della coltivazione e cura delle piante. Un vero e proprio consulente scoperto dalla polizia perché nella sua abitazione possedeva una “pianta madre”. Il valore commerciale, al mercato illecito, dei 36 chili totali di marijuana sequestrati, è di circa 250mila euro.