Clima surreale allo Zaccheria per la prima delle quattro partite a porte chiuse del Foggia di Stroppa. Dopo il minuto di silenzio per le vittime del terremoto in Centro Italia, il via del match tra rossoneri e Fidelis Andria. Satanelli col tridente veloce Sarno, Chiricò, Letizia. In mezzo al campo Gerbo, Agazzi, Riverola. Davanti a Guarna, invece, Angelo (capitano), Coletti, Empereur e Rubin.
Foggia bruttino nel primo tempo. La partita è subito nervosa. Persino Guarna esce dai pali per andarsi a beccare con alcuni avversari. Rossoneri pericolosi con Riverola al 11′. Lo spagnolo impegna Cilli con un tiro a giro ma il portiere devia in angolo. Ma l’occasione più ghiotta giunge dieci minuti dopo per gli ospiti. Mancino colpisce la traversa calciando dal vertice dell’area. A parte questi spunti, la prima frazione di gioco è davvero avara di emozioni. Il Foggia, come con De Zerbi, prova ad impostare il possesso palla fin dalla difesa ma senza imporsi. Anzi, è la Fidelis Andria, a tratti, a fare la partita.
Inizia la ripresa e al 48′ il Foggia trova subito il vantaggio grazie a Sarno che su rigore spiazza Cilli. Proprio il portiere ospite aveva causato il penalty atterrando Riverola in area. Ma cinque minuti più tardi la Fidelis Andria pareggia. Onescu pesca l’incrocio e fa 1 a 1. Al 54′ altra svolta della partita, Allegrini entra male su Sarno e becca il rosso. Ospiti in dieci uomini. Stroppa intanto cambia. Fuori Letizia, dentro Padovan, all’esordio in maglia rossonera. In campo anche Quinto per Agazzi. Il Foggia preme e al 75′ torna avanti. Lancio per Angelo che al volo crossa al centro e Padovan insacca, 2 a 1. Poco più tardi ci prova Coletti su punizione, palla sopra la traversa. Girandola di cambi nel finale. Fuori Chiricò, dentro Sicurella. Per l’Andria entra Volpicelli, esce Matera. 5 i minuti di recupero decisi dall’arbitro. Ancora nervi tesi in campo, ammoniti Riverola e Piccinni. Arriva il triplice fischio dell’arbitro, il Foggia inizia bene vincendo un derby sentitissimo.