Violentata e rapinata davanti agli occhi della figlia di 3 anni. Momenti di terrore per una donna di origine marocchina, aggredita all’alba da quattro uomini, tre suoi connazionali, uno tunisino. I malviventi hanno atteso che il marito della vittima uscisse di casa per andare al lavoro (fa il bracciante agricolo). A quel punto si sono introdotti nell’abitazione di Borgo Tressanti (Cerignola) iniziando a rovistare dappertutto per impossessarsi di denaro e altri oggetti di valore. I quattro hanno tenuto sotto giogo la donna mentre la bambina scoppiava in lacrime. Non riuscendo a reperire nulla e in preda a sostanze alcoliche, hanno minacciato la vittima di appiccare le fiamme all’abitazione se la donna non avesse soddisfatto i loro desideri sessuali. Quasi a sfregio per non aver trovato denaro, i soggetti si sono scagliati contro la vittima palpeggiandola nel chiaro intento di violentarla. Ma le urla della donna hanno allertato un vicino di casa, anche lui marocchino accorso immediatamente verso l’abitazione per scatenare l’allarme. I malviventi, ormai alle strette, hanno preferito scappare via a bordo del Fiat Scudo del marito della vittima, rubato per l’occasione.
Dopo qualche ora, non contenti, hanno contattato le vittime chiedendo denaro in cambio della restituzione del veicolo. Ma il marito della vittima, una volta rientrato, ha allertato il 112. Inoltre l’uomo conosceva uno dei violentatori. I carabinieri hanno raggiunto gli aguzzini a Stornara, dove dimorano e dove, a volte, sono impegnati nell’attività di braccianti agricoli. I quattro erano ancora in possesso di circa 200 euro che le vittime avevano consegnato ai malviventi per riottenere l’auto. Una somma ritenuta non congrua dagli estensori. I quattro, Ahmed Yania (marocchino 42enne), Bouchasib Manih (52enne marocchino), Abdelaziz Norezine (38enne marocchino) e Mohamed Nane (26enne tunisino), già noti per reati contro il patrimonio e la persona, sono stati arrestati. Il Fiat Scudo recuperato nella periferia di Cerignola.