Dissidi e rancori sfociati in un agguato che stava per costare la vita ad Armando D’Antuono, 82enne di Rocchetta Sant’Antonio. L’uomo è stato aggredito dal consuocero, l’81enne Antonio Marano, mentre se ne stava tranquillo ai tavolini di un bar in corso Principe Umberto, nel piccolo centro dei Monti Dauni. “Proprio a te stavo cercando”, gli ha detto Marano prima di colpirlo al volto e alle mani con un coltello lungo ben 46 centimetri. D’Antuono, con problemi di vista, si è accorto troppo tardi dell’arrivo di Marano ma ha provato lo stesso a difendersi. Durante la colluttazione, la vittima ha riportato ferite al volto, in particolare sulla guancia destra e alle dita. Solo l’intervento di alcuni presenti, in particolare di una ragazza, ha evitato il peggio.
Subito dopo l’aggressione è intervenuto personale del 118 che ha trasferito D’Antuono negli Ospedali Riuniti di Foggia. I carabinieri, invece, hanno arrestato Marano per tentato omicidio. Il movente è riconducibile a controversie per i confini di alcuni fondi agricoli. Già nel maggio 2014, Marano tentò di ammazzare il rivale a colpi di pistola ma riuscì solo a ferirlo alla spalla. Ci ha riprovato ieri pomeriggio, attorno alle 18, quattro giorni dopo essere uscito dal regime di arresti domiciliari. L’uomo, infatti, finì inizialmente anche in carcere per l’agguato di due anni fa ma non si è mai ravveduto per quel gesto. E anche oggi che ha fallito per la seconda volta, non riesce a darsi pace, hanno riferito gli uomini dell’Arma.
I due, come detto, sono anche consuoceri. La figlia di Marano sposò il figlio di D’Antuono. Ma nemmeno questo ha mai fermato l’impeto dell’81enne, deciso ad eliminare il suo “avversario” a tutti i costi. Ora Marano è in carcere.