Imbianchino, incensurato, 29 anni. Tutto normale all’apparenza, tranne che per un piccolo particolare. Il giovane, Vittorio Sparanero, nato a San Severo nel 1987, nascondeva tra mansarda e camera da letto 11 ordigni letali (“capaci di far saltare una palazzina”, ha detto il questore di Foggia, Silvis), cocaina, pistole, cartucce e persino manette d’acciaio, come quelle in uso alle forze dell’ordine. Sparanero è stato arrestato da squadra mobile e commissariato di San Severo che sono arrivati a lui grazie ad attività info investigativa. Il 29enne viveva col padre, quest’ultimo all’oscuro dei traffici del figlio, in un appartamento in vico Corvo 28 nella città dell’Alto Tavoliere.
La perquisizione effettuata ieri dai poliziotti non ha dato scampo al giovane, ritrovato con un vero e proprio arsenale nella soffitta-mansarda della sua abitazione. Con gli ordigni conservati senza alcuna precauzione. In camera da letto, invece, c’era la cocaina, “sostanza che a San Severo è piuttosto radicata” ha evidenziato il dirigente Cristina Finizio. L’arresto di Sparanero apre uno scenario interessante secondo gli inquirenti e che potrebbe legare San Severo a Foggia, due città fustigate da episodi delittuosi negli ultimi mesi, tra bombe ad attività commerciali e agguati di mafia. Ora bisognerà capire se il 29enne era semplice custode dell’arsenale o l’esatto realizzatore degli ordigni. Dall’attività tecnica bisognerà appurare anche eventuali collegamenti tra il materiale sequestrato e gli ultimi fatti di cronaca che si sono verificati tra capoluogo dauno e Alto Tavoliere. Particolare attenzione sarà data a eventuali legami tra Sparanero e la criminalità organizzata del territorio. Aspetti tutti da chiarire.