Indagini serrate sulla morte di Antonio Carafa, 81enne di San Severo trovato morto nella sua abitazione dal figlio Michele, 42enne sottufficiale dell’Aeronautica. Carafa, vedovo, agricoltore in pensione, era riverso a terra, in una pozza di sangue, col cranio fracassato. A pochi passi da lui c’era anche un coltello, sporco di sangue. L’uomo non era in pigiama e questo smonterebbe l’ipotesi che sia stato svegliato di notte dai ladri. Più probabilmente Carafa sarebbe stato ucciso nel pomeriggio di sabato e poi scoperto dal figlio soltanto ieri sera. Un tentato furto finito male? Questa la pista più accreditata in quanto la sua abitazione era praticamente a soqquadro, anche se non mancherebbe nulla di particolare.
Un appartamento come tanti altri, al primo piano del civico 10 di via Pignatelli, zona centrale di San Severo. Una famiglia modesta, quella di Carafa, accudito dai tre figli dopo la morte della moglie, avvenuta di recente. Ma il mistero sulla sua uccisione è fitto, tanto da interessare i media nazionali. I carabinieri non hanno trovato alcun segno di effrazione a porte e finestre. Ma Carafa pochi giorni fa aveva subito il furto delle chiavi di casa, dimenticate all’interno della sua Ford Fiesta, questo avvalorerebbe l’ipotesi del tentato furto. A San Severo chi lo conosceva parla di una brava persona, umile e con una famiglia normalissima. Nella sua abitazione non c’erano beni di valore, per questo i presunti ladri non avrebbero portato via niente.
Il sindaco Miglio scrive al ministro Alfano
“La morte di un 80enne che viene malmenato e ucciso in casa propria non può passare inosservata. È un episodio di gravità inaudita a cui le istituzioni tutte sono chiamate a dare risposte. Per questo, oltre che ad esprimere solidarietà alla famiglia, in occasione dei funerali di Antonio Carafa proclamerò il lutto cittadino. Il Comune inoltre si costituirà parte civile nel procedimento a carico degli autori, quando gli stessi saranno individuati dalle forze dell’ordine”. Così il sindaco Francesco Miglio interviene sull’ultimo episodio di cronaca registrato in città.
“La comunità di San Severo non può e non deve essere lasciata sola dal Governo. Ho scritto – annuncia Miglio – una lettera aperta al Ministro degli Interni, Angelino Alfano, affinché dia seguito agli impegni assunti nel comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, poiché siamo stanchi di sentirci soli in una battaglia che non può certo esaurirsi nelle competenza di un’Amministrazione Comunale. Il Sindaco e un’amministrazione non hanno competenze di indagini o di controllo che spettano alle forze dell’ordine, ma hanno avviato iniziative di prevenzione, di sensibilizzazione e di educazione. Sono anni che denunciamo pubblicamente e nelle sedi di competenza provinciale i disagi della comunità e l’aumento di reati ai danni dei cittadini. Dobbiamo constatare però che nonostante l’impegno delle forze dell’ordine, della Prefettura e l’ausilio di maggiori pattuglie in occasione di controlli del territorio a largo raggio non si registrano miglioramenti nella qualità della vita dei cittadini. Al Ministro ho chiesto di non lasciare sola la comunità di San Severo, andare oltre i dati statistici che non ritraggono realmente quanto avviene perché spesso i cittadini non denunciano, sfiduciati dall’assenza dello Stato. Abbiamo avuto modo nelle settimane scorse di confrontarci con il viceministro all’Interno, sen. Filippo Bubbico, abbiamo chiesto che sul territorio di San Severo vengano subito avviate le procedure per istituire in città il reparto di Prevenzione crimine della polizia di Stato, per il quale l’Amministrazione intende mettere a disposizione la palazzina che oggi ospita gli uffici del Giudice di Pace in via Terranova e prevedere una nuova sede per il Commissariato di Pubblica Sicurezza nei pressi del quartiere Luisa Fantasia, per il quale esiste anche già un progetto”.