Nel primo pomeriggio di sabato scorso, gli uomini del Commissariato di Cerignola, in servizio di volante, si sono recati sul luogo di lavoro del pregiudicato cerignolano Savino Cortese classe ’77, sottoposto alla detenzione domiciliare a seguito di condanna a due anni e sei mesi di reclusione per furto aggravato e danneggiamento, reati commessi in provincia di Pesaro nel giugno 2014 ed autorizzato a svolgere attività lavorativa con mansioni di operaio-guardiano presso un autoparco di Cerignola.
Ma l’uomo, invece di trovarsi nell’autoparco, era in un fondo agricolo incolto e fitto di vegetazione, non di pertinenza dell’autoparco. L’uomo era immerso nella vegetazione ed intento ad occultare vari pezzi di autovetture ben sezionati, con matricole identificative abrase. Cortese non ha fornito alcuna giustificazione plausibile in merito alla sua presenza in quel posto. In seguito gli agenti hanno esteso il controllo all’interno dell’autoparco dove hanno notato, riposti in un cassone in ferro, pezzi di auto simili a quelli che stava occultando il 39enne. La polizia ha sequestrato numerose sospensioni complete di ammortizzatori e numerosi altri pezzi di ricambio.
Cortese è finito agli arresti per evasione e denunciato in stato di libertà per ricettazione assieme al coniuge della titolare dell’autoparco G.I., presente al momento del controllo. L’arrestato, dopo le formalità di rito, è stato accompagnato nuovamente agli arresti domiciliari, su disposizione della competente Autorità Giudiziaria in attesa dell’udienza di convalida dell’arresto che si è svolta nella tarda mattinata dello scorso lunedì. In tribunale è stata fissata la data per processo nel prossimo mese di marzo e nel contempo ripristinata la misura della detenzione domiciliare.