È molte cose Michela Marzano: docente di filosofia morale, deputata del Pd, studiosa da vent’anni delle questioni di genere, cattolica. “Venivo da una famiglia ‘normale’, dal catechismo dei luoghi comuni e a un certo punto devi mettere tutto in discussione”. Nel libro ‘Papà, mamma e gender’ (editore Utet), presentato nell’auditorium Santa Chiara di Foggia, decostruisce modelli consolidati e stereotipi per chiarire che cosa sia l’ideologia gender che tante polemiche ha suscitato nel mondo cattolico, fra i genitori, nelle scuole, in alcuni movimenti politici. Ci sono poi le associazioni che con dei video di cui Marzano parla nel libro sono artefici di una dura propaganda contro questa “visione”.
Una visione che passa dalla sensibilità e sofferenza personale dell’autrice, come ha raccontato lei stessa, (un’esperienza di anoressia e psicanalisi, un fratello gay) non solo dalle categorie logico-argomentative di un docente universitario. L’indigna il fatto che ci sia un cattolicesimo “non inclusivo che tenta di monopolizzare l’argomento. Io da cattolica sarò costretta a lasciare il Pd se si stralcia dal ddl la stepchild adoption”.
Scalfarotto: “Questo ddl è già una mediazione”
Il sottosegretario Ivan Scalfarotto, presidente onorario dell’associazione Changes, fa da controcanto alla voce di Marzano. “La classe politica – dice la studiosa – rispecchia la società perché se stiamo dove stiamo è perché la gente è convinta che siano necessari una mamma ed un papà”. Scalfarotto a questo punto replica: “Ma nella legge sulla violenza la politica è stata capace di essere più avanti della società, la politica deve anche saper dare una leadership. Questa legge in discussione al Senato il Pd l’ha strappata alla commissione, dove giaceva sollecitando la conferenza dei capigruppo a portarla in aula. Rappresenta già una mediazione: sulle adozioni ci sono dei limiti, parliamo di unioni civili, non di matrimoni. Se non passasse non andrei via dal Pd ma resterei per migliorare le cose giorno dopo giorno”.
“Chiarezza contro la confusione di genere”
Marzano racconta che la gente le chiedeva per strada cosa fosse questa ideologia gender e lei rispondeva “che non esiste”. Un po’ poco rispetto alle polemiche divampate sul tema, dunque un libro che nel titolo reca la parola sotto accusa. Rimettere un po’ d’ordine contro le confusioni o anche le “mistificazioni”, questa la mission. “Non si deve confondere identità di genere con orientamento sessuale, un uomo e una donna restano tali anche se sono attratti da persone dello stesso sesso”. Smonta opinioni consolidate con l’intento di ricostruire la grammatica delle relazioni e consapevole che il vuoto vada riempito, anzi, “attraversato” come spiega in un altro suo libro ‘L’amore è tutto’.
Per esempio sul diritto dei bambini ad avere una mamma ed una papà ridiscute le categorie: “La maternità è quella biologica? Allora una madre adottiva non è tale anche se ti ha accompagnato nella crescita. La maternità è la capacità di evitare il vuoto del non senso e può essere esercitata da un uomo e da una donna. La paternità è la capacità di coniugare il desiderio con la legge, porre dei limiti e possono farlo un uomo o una donna”. Anche sull’identità del bambino ha molto da ridire: “Chi lo vuole a sua immagine e somiglianza e si sostituisce a lui per evitargli fratture. Io sono dalla parte dei bambini ma di tutti i bambini”.
Il libro dà un sostrato ideologico non al gender che “non esiste”, parafrasando l’autrice, ma a quella parte della società civile più sensibile a questi temi e, soprattutto, mira a scuotere la politica sonnolenta, o “incolta come capisco dalle dichiarazioni dei miei colleghi che ascolto o leggo”. Lo dice interdetta e anche rammaricata perché ‘Papà, mamma e gender’ certamente passa come un tornado su schemi e certezze tramandate ma cerca altri punti di riferimento e non è frutto solo di elucubrazioni astratte.
Un grande pubblico a Santa Chiara per lei. L’associazione Changes presieduta da Lorenzo Frattarolo, l’Arcigay, Camera minorile di Capitanata e l’associazione Maria Teresa Di Lascia hanno promosso l’incontro a pochi mesi dal Puglia Pride e sulla base di un attivismo per tutto l’anno. Molta società civile in sala, alcuni esponenti della sinistra come Giorgio Cislaghi, Lino Del Carmine, il prof Giuliano Volpe, dell’ambientalismo come Mimmo Di Gioia, il consigliere comunale Augusto Marasco, l’unico rappresentante istituzionale fra tanta gente accorsa. Il Pd si presenta in ordine sparso. Tommaso Pasqua responsabile enti locali, Iaia Calvio, ex sindaco di Orta Nova, Patrizia Lusi e Peppino D’Urso. Il prossimo 23 gennaio sull’isola pedonale è prevista una manifestazione che avrà carattere nazionale ‘#SvegliatiItalia è ora di essere civili’ a favore del ddl in discussione al Senato.