Quando la bontà e il reale valore di un evento non si sposano con una efficace capacità organizzativa e logistica, il risultato finale ne è irrimediabilmente corrotto. Questo mancato matrimonio ha trasformato la “Cena in Bianco” di ieri sera a Manfredonia, organizzata dal Gal DaunOfantino, in un lungo calvario di attese e spostamenti che hanno trasformato l’evento, il cui obiettivo era quello di sponsorizzare prodotti enogastronomici locali e a chilometro zero, in una serata veramente poco piacevole, le cui ambizioni principali sono state messe inevitabilmente in secondo piano a causa del disastro organizzativo.
Andiamo con ordine: la cena sarebbe dovuta iniziare alle ore 20 ma in tanti sono entrati solamente alle 22 e 30. È facilmente immaginabile il progressivo spazientirsi della massa accorsa, la cui calca all’interno della fila ha anche portato ad un malore di una ragazza, poi prontamente soccorsa dalla Protezione Civile.
Francamente risulta impensabile gestire l’ingresso all’interno della piazza come si fa con un concerto: la grandezza, la portata e sopratutto la validità di fondo di questo non possono permettere un’organizzazione così poco efficiente. Il motivo dell’atavico ritardo resta peraltro ancora un mistero.
Una volta entrati, è iniziato il balletto degli spostamenti da tavolo a tavolo. Le povere “white angel” che avevano il compito di accogliere i fruitori della cena erano nel panico più totale: ricevevano disposizioni contrastanti tra di esse, mentre trapelava chiaramente anche la loro incapacità di gestire una situazione si emergenziale. Dopo un’ora dall’inizio della cena (giusto per testare la pazienza degli astanti, c’era un’altra fila per prendere il cibo) c’erano ancora ragazze che chiedevano se erano disponibili posti ai tavoli. I prodotti, fortunatamente, erano di buon gusto: antipasto di verdure miste grigliate, bocconcini di mozzarella e tortino di patate. E ancora, un primo di lasagne di verdure e speck, dadolata di cocomero per frutta e sorbetto al limone. Gusti però ottenebrati dai morsi della fame nei pancini dei presenti.
L’idea resta ottima ma le falle sono state davvero numerose. L’efficacia logistica è importante quanto la fase progettuale dell’evento stesso ma nella “Cena in Bianco” non si è vista.