E’ l’esordio della ChorOrchestra Junior all’appuntamento ‘Musica nelle corti di Capitanata’, rassegna giunta alla sua 19° edizione, cuore del cartellone di Foggia estate. Nella serata del 2 luglio spettacolo di musica europea classica, dal walzer alla polka, mescolata alle tradizioni brasiliane. Traccia: Contaminazioni dalle musiche del mondo colto e popolare.
A guidare gli Junior, Gianluca Persichetti, romano, diplomato presso il Conservatorio Santa Cecilia, esperto di questo genere. Con il suo trio ‘Itinerario Brasile’ ha pubblicato due Cd, uno porta lo stesso titolo del gruppo, l’altro si chiama ‘Esperanto’, chiave d’accesso a sonorità miste europee, brasiliane e africane soprattutto incontrando il nord est dello stato latino.
Persichetti e la sua Orchestra Junior (i musicisti del ciclo precedente sono ormai impegnati con loro gruppi in giro per l’Italia) hanno eseguito, fra gli altri, brani di Pixinguiha, Heitor Villa-Lobos, Ernesto Nazaret. Introdotta con spiegazione “O Trenzinho do Caipira” (Il trenino del contadino brasiliano) in cui severi ritmi barocchi si mescolano a inflessioni melodiche della musica primitiva brasiliana.
Con le melodie di Ernesto Nazareth la musica si è fatta decisamente più movimentata. Eseguita “Odeon”, brano del 1910, nel tipico linguaggio versatile adatto a più strumenti come la chitarra e il cavaquinho. Nell’orchestra Choro, ha spiegato il maestro- “le chitarre sono ‘costrette’- ed è anche questo un esercizio per i ragazzi del Conservatorio- a suonare secondo certi ritmi, in genere la chitarra classica suona da sola”. Presentati il mandolino, le percussioni, i flauti, i violoncelli nell’esibizione dei ‘Giovani talenti’ che durante l’anno partecipano a selezioni interne per approdare a questa esibizione. Per il Conservatorio “Umberto Giordano” rappresenta la punta di diamante della stagione.
A Rodi, dove la scuola ha una succursale, è consolidata da anni la rassegna jazz, sui cortili per i concerti c’è l’imbarazzo della scelta in Capitanata. Del resto, prima della ristrutturazione del chiostro di Santa Chiara, gli spettacoli si svolgevano nell’atrio di Palazzo Dogana e adesso vanno in tour fra i giardini di alcune facoltà universitarie e i Monti Dauni.
Musicisti erranti che hanno la loro forza nella “coesione della scuola”. E’ il direttore Francesco Di Lernia a spiegare lo spirito della scuola: “Siamo un punto di forza invidiato da tutto il territorio nazionale, anche i docenti che arrivano dopo si adeguano e si entusiasmano per questa rassegna”. Prima dell’orchestra, assolo di sax di Marco Mancini, “uno dei talenti più quotati del Conservatorio”, così lo presenta il direttore. Classe 1998, ha già ricevuto molti premi nella sua specialità. Ha suonato musica di Paganini attraverso delle “trascrizioni” unendo il contemporaneo al classico. Pubblico estasiato, in prima fila i più versati nel genere, ma anche appassionati e frequentatori delle “corti in musica”, in estate particolarmente affollate.