Ecco il Fondo di Finanziamento Ordinario (FFO) per il 2015. Un documento attesissimo dagli atenei italiani. Dopo che la Corte dei conti aveva trattenuto il documento per 23 giorni allarmando molti rettori, il Ministero dell’Istruzione ha potuto ufficializzarlo rendendo pubblici gli assegni in consegna ai 57 singoli atenei: la novità è rappresentata dal “costo standard” di formazione per studente in corso, un nuovo parametro in base al quale quest’anno è stato assegnato il 20% (circa 1 miliardo di euro) della quota base del finanziamento pubblico agli atenei. Ecco i dati: l’Università di Bergamo ottiene un +12% rispetto allo scorso anno, Milano Bicocca +8,13%. Napoli Partenope +7,83%, Università del Sannio +7,57%, Foggia +7,55% e Catanzaro +5,31%. Bene anche Venezia, Chieti, Insubria e Molise, che incrementano tra il 6 e il 7% gli stanziamenti pubblici. In contro tendenza Roma La Sapienza, che diminuisce del 2,09%, così come Bologna Alma Mater, Catania, Palermo, Genova e Pisa.
Oltre il 67% degli atenei vede registrare il segno “+” nei propri finanziamenti: “E’ una novità – spiega il Miur – che segna una svolta: si passa da una distribuzione basata sulla spesa storica della quota più sostanziosa dei fondi pubblici ad una ripartizione che tiene gradualmente conto delle differenze fra atenei di offerta formativa, numero di studenti in corso, costo medio dei professori e dei diversi contesti infrastrutturali e territoriali in cui operano le università, compresa la differente capacità di reddito delle famiglie”.
Secondo il ministro Giannini “con i nuovi parametri il sistema di distribuzione del finanziamento di base alle università statali diventa più equo. Il meccanismo di calcolo del Costo standard – continua – prevede che gli studenti, a parità di tipologia di corsi di studio, siano destinatari della stessa dotazione di risorse da parte dello Stato. Pari condizioni di partenza quindi: questo è il nostro obiettivo. A ciò si somma un’accelerazione sulla premialità: quest’anno il 18% delle risorse pubbliche, era il 13,5% lo scorso anno, sarà assegnato tenendo conto dei risultati degli atenei nella ricerca, nelle politiche di reclutamento, nella didattica, con uno sguardo anche ai livelli di internazionalizzazione e di partecipazione ai programmi Erasmus”.
Molto soddisfatto per il risultato l’ex rettore dell’Unifg, Giuliano Volpe nonostante proprio in queste ore sia stato chiuso il corso in Archeologia, tema di punta per il prof di Terlizzi. “Sono sinceramente molto felice per lo straordinario risultato che Unifg raggiunge con l’assegnazione del FFO 2014 – ha scritto sul suo profilo Facebook -, che ci vede ora al quinto posto in Italia. Un risultato che premia il lavoro svolto negli anni scorsi, perché il finanziamento è basato su parametri che tengono conto dei risultati raggiunti negli anni precedenti non in quello in corso (anche se questo forse non verrà riconosciuto). In questi anni Unifg ha scalato tutte le graduatorie e mi auguro continuo a farlo, se effettivamente proseguisse in lavoro avviato e svolto con rigore etico e con coraggio, con progetti ambiziosi, puntando solo sulla qualità. Anche il duro lavoro e le battaglie svolte in Crui per anni per l’affermazione del costo standard degli studenti ha dato il suo fondamentale apporto. Chi raccoglie i frutti del lavoro svolto da altri prima di lui dovrebbe avere almeno l’onestà di riconoscerlo e smetterla di presentare il passato come il male assoluto. Se così fosse stato, il 12 posto in Italia per la ricerca, la crescita progressiva nelle graduatorie del Sole 24 Ore e Censis, e ora questi risultati nel FFO non ci sarebbero stati! E’ una felicità, però, che si affianca alla tristezza per lo smantellamento di alcune realtà positive e di alcuni obiettivi strategici, e in particolare per la cancellazione della LM in archeologia”.