“È una cosa assurda. Fa più male al Movimento che a me. Non si cacciano le persone senza ascoltarle prima. È dalle elezioni comunali che chiedo un colloquio che non ho mai avuto. Non mi metto a fare il pecorone. Sono uno spirito libero”. Queste le prime parole a caldo di Vincenzo Rizzi dopo il ben servito di Beppe Grillo che lo ha escluso dal Movimento 5 Stelle (leggi). “Per le provinciali – continua Rizzi – le indicazioni erano di non candidarsi ma non di non dare indicazioni di voto. Anche se non dirò per chi ho espresso la preferenza”. Altra questione che ha portato alla rottura sarebbe quella relativa all’alluvione sul Gargano. “Mi sono espresso negativamente sul documento del Gargano che ha stilato il Movimento. Me l’hanno fatto leggere e sembrava un documento da bar, non c’era un piano sulle strutture abusive. L’ho corretto ma nessuno ha recepito le mie indicazioni”.