Rinnovati i locali e ritinteggiati gli spazi, la Piccola compagnia impertinente di Foggia è pronta a partire. In attesa di definire il cartellone teatrale 2014-2015, che verrà presto proposto alla città, il teatro di via Castiglione presenta una ricca stagione di corsi, laboratori e workshop teatrali pensata e calibrata per obiettivi e fasce d’età. Il Piccolo teatro impertinente, dunque, aprirà i battenti il prossimo 8 ottobre, inaugurando il quarto anno della Scuola di Teatro della PCI: non un tradizionale laboratorio, ma una vera e propria scuola, appunto, capace di formare una nuova generazione di attori mediante un percorso multidisciplinare e completo.
“La Piccola compagnia impertinente punta, con rinnovato impegno, sulla formazione. E per perseguire questo obiettivo riparte dai più giovani”, puntualizza il direttore artistico della compagnia, Pierluigi Bevilacqua. “Una classe di giovani attori (dai 16 ai 24 anni) si misurerà con un percorso completo e particolareggiato, attento a creare quella ‘consapevolezza attoriale’ capace di portare sulla scena e dietro la macchina da presa, attori capaci ed in grado di mostrare le qualità giuste, ovvero un ampio ventaglio di capacità espressive ed un bagaglio professionale di tutto rispetto”.
Quest’anno, la scuola di teatro di articolerà in due corsi: uno bisettimanale (ogni lunedì e mercoledì, dalle 19 alle 22), l’altro settimanale (tutti martedì dalle 20 alle 23). Un’esperienza altamente formativa, che si concluderà con un vero spettacolo – una produzione originale – che andrà in scena a fine corso e che verrà replicato anche al teatro Furio Camillo di Roma, nella prima settimana di giugno 2015. “Gli spettacoli che hanno chiuso, negli anni precedenti, la scuola di teatro hanno riscosso grande successo, anche al di là dei confini regionali”, precisa Bevilacqua, attore, regista e docente all’accademia teatrale “Sofia Amendolea” di Roma. “Basti pensare a ‘Brandelli d’Italia’, un prodotto della nostra scuola presentato in numerosi teatri, a Foggia, Roma e Brindisi, fino a sbarcare all’IschiaTeatroFestival, oppure ad Animal Social Club, che andrà in scena a Roma, ad inizio novembre, dopo l’anteprima foggiana”.
“Un grande orgoglio per la nostra compagnia – continua Bevilacqua – è quello di vantare un corpo-insegnanti di spessore, che può contare sui talenti e sulle professionalità riconosciute di Ramona Genna (attrice della compagnia ‘Ricci-Forte’) per quanto riguarda la dizione e la fonetica, di Pavol Seris (Janá?ek Academy of Music and Performing Arts in Brno) che terrà un workshop intensivo sul movimento, e di Egle Sciarappa e Mariano Guz che lavoreranno sulla clownerie”. Numerosi gli stage ed i workshop che arricchiranno il percorso curricolare della scuola: accanto al workshop di mimo e movimento di Pavol Seris (Walkin’ on stage), è previsto uno studio sull’uso del costume di scena (tema: gli egiziani) a cura di Monica Raponi dell’Accademia teatrale di Roma. Ancora, lo stage ‘Ipercorpo’ sull’espressività del corpo ed il corpo emotivo, a cura di Paolo Alessandri (Accademia teatrale di Roma) e quello su ‘La recitazione cinematografica’, un incontro con Paolo Briguglia, attore de i Cento passi, El Alamein.
Parallelamente alla scuola di teatro, si rinnovano anche gli appuntamenti con il Laboratorio teatrale “I bambini fanno storie”, pensato per piccoli corsisti di età compresa tra i 6 e gli 11 anni (un incontro a settimana, ogni venerdì, da ottobre a maggio – inizio corsi 10 ottobre) e il Laboratorio teatrale “Attori d’allevamento” per giovani corsisti di età compresa tra gli 11 ed i 15 anni (un incontro a settimana, ogni mercoledì, da ottobre a maggio – inizio corsi 8 ottobre). Si tratta di due diverse esperienze artistiche che puntano a diventare vere e proprie attività formative e di socializzazione. Per i piccoli, infatti, il laboratorio è un’occasione per sperimentare nuove forme di linguaggio, inventare storie e personaggi, lavorare divertendosi e imparare a stare con gli altri nel rispetto delle regole che il teatro chiede. Per gli “attori d’allevamento”, invece, il laboratorio rappresenta un approccio alle metodologie ed alle tecniche teatrali attraverso la cura delle potenzialità comunicative. Attraverso la scoperta di sé stessi, delle proprie capacità espressive nei confronti dei propri compagni di viaggio prima, e di un vero e proprio saggio-spettacolo dopo, infatti, ci si porrà l’obiettivo di conoscere il proprio bagaglio emotivo, ponendo l’accento sul superamento dei limiti comunicativi presenti in ognuno.