Come si curavano i nostri nonni? E i nonni dei nostri nonni? Con “L’arte medica: ecco i ferri del mestiere” si va alla riscoperta della medicina d’epoca. Un’affascinante viaggio per capire come studiavo ed operavano i medici di un tempo. Attraverso una cinquantina di oggetti unici, ospitati all’interno della Nuova Clinica San Francesco, il visitatore viene accompagnano in un viaggio ideale che attraversa quattro secoli di storia della medica.
Un tesoro culturale testimone della straordinaria evoluzione delle scienze sanitarie dal 1500 ai giorni nostri. Padre ed artefice della collezione è il noto imprenditore della sanità foggiana, Paolo Telesforo, da sempre grande appassionato di oggetti medici d’epoca.
Un piccolo museo
“Abbiamo voluto creare un piccolo museo che racchiuda significative testimonianze di un passato ormai lontano – spiega Telesforo -. Un preziosissima raccolta di ferri del mestiere per capire come si curavano i nostri padri e i padri dei nostri padri. La maggior parte degli oggetti appartengono alla mia famiglia, altri sono stati acquistati durante i miei viaggi in Italia e all’estero. Altri ancora provengono da donazioni fatte da colleghi ed amici.
Il lavoro di raccolta ha preso il via diversi anni fa mettendo insieme i tanti oggetti che via via venivano ritrovati. Finalmente oggi si è dato corpo a quell’idea di creare una collezione privata rivolta anche alla cittadinanza. In questi giorni stiamo provvedendo anche alla realizzazione di un catalogo cartaceo ed online al fine di consentire al visitatore una migliore fruizione della collezione. Un vera e propria guida per esperti del settore o semplici appassionati. Tra i desideri del Gruppo Telesforo c’è quello di avviare il progetto didattico-scientifico “L’arte medica: ecco i ferri del mestiere”. Con questa iniziativa intendiamo far conoscere soprattutto alle nuove generazioni, con visite guidate riservate a studenti, universitari ma anche a gruppi di appassionati, un tesoro della cultura medica che non va dimenticato anzi valorizzato”.
Gli studi su urine e sangue
“L’arte medica: ecco i ferri del mestiere” propone una carrellata davvero suggestiva di strumenti e apparecchi, manoscritti e saggi di straordinario rigore scientifico.
Si possono ammirare antichi testi medici sullo studio delle urine e del sangue. Trattati di anatomia microscopica, saggi sulla chimica dell’uomo, sulla teoria e sulla pratica della medicina.
La collezione è impreziosita dal testo “Introduction à l’étude de la médecine expérimentale” del grande fisiologo francese Claude Bernard. Un vero e proprio gioiellino del 1865 che rappresenta lo spartiacque tra la vecchia e nuova medicina.
La piccola “biblioteca medica” comprende anche “Nuove osservazioni microscopiche” la pubblicazione scritta da Giovanni Maria della Torre e datata 1776.
Le antiche professioni sanitarie rivivono grazie al primo kit completo per l’esame delle urine ( fine 1800 appartenuto proprietà ad un medico di New Orleans ), al laboratorio portatile a scatola con pesiera (Londra 1800), alla trousse per la diagnosi della sifilide, ai bisturi per salassi (Birmingham 1838), alle scatola porta vetrini.
E poi ancora altri “ferri del mestiere”: ci sono i microscopi londinesi risalenti al 1700-1800 e 1900, tre esemplari di colorimetri del costruttore parigino Duboscq, vecchie camere di montaggio per globuli bianchi e rossi, un portaprovette con recipienti portareagenti ( Londra 1800 ), un polarimetro portatile nella sua confezione originale (Londra 1800 ), un antico urinometro. “L’arte medica: ecco i ferri del mestiere” comprende anche alcuni reperti ed oggetti risalenti al 1908 ed appartenuti alla vecchia farmacia del dott. Paolo Telesforo. Si possono osservare alcuni ricordi di famiglia, tra cui polveri per le preparazione medicinali, antiche boccette in vetro, appunti di lavoro ingialliti dal tempo.