Canne, droghe pesanti, alcol. L’abuso da parte di ragazzi tra i 13 e i 18 anni è preoccupante. Questo è emerso nell’incontro di stamattina organizzato da “Geform” per presentare il corso di alta formazione in criminologia e devianza minorile. Direttore del corso, Massimiliano Arena, avvocato foggiano.
La nostra provincia racconta spesso episodi con protagonisti ragazzi giovanissimi, italiani e stranieri, spesso arrestati per vari reati. Al 30 giugno 2014 i minori denunciati a piede libero a Foggia sono 30, di cui 15 per furti e 8 per ricettazione e rapina.
“A Foggia c’è un problema ma l’obiettivo è quello di trasformarlo in opportunità. Questa città può diventare laboratorio sperimentale e modello di buone prassi da esportare, partendo proprio da corsi come questo”. I ragazzi spesso tendono a delinquere perchè collocati in contesti urbanistici che portano alla devianza o perchè sono nati e cresciuti in famiglie affiliate a cosche. Poi c’è il gusto della trasgressione che unito al guadagno facile non fa altro che peggiorare la situazione. Un mix che può diventare letale se ai reati si aggiunge l’uso di droghe o l’abuso di alcolici.
Attualmente nelle sole due comunità minorili della Capitanata, ubicate a Foggia e San Severo, sono presenti 15 minori. La scarsità di altre strutture e di presidi di prevenzione dell’illegalità (i centri diurni ad esempio) produce l’innalzamento del numero di minori che iniziano a delinquere. Non solo, molti minori vengono trasferiti in strutture del privato sociale lontane da casa, nel leccese o fuori regione con aggravio dei costi e creazione dei posti di lavoro fuori dal nostro territorio.
I minorenni sono spesso utilizzati per compiti marginali nel mondo della malavita, al fine di attestarne l’affidabilità. Effettuano telefonate o richieste estorsive, consegnano materiale oggetto di reato e alla fine sono messi alla prova nel commettere veri e propri delitti.
Il corso
Temi come il cyberbullismo, il suicidio in età adolescenziale, gli abusi sessuali e le dipendenze da gioco saranno trattati dal “Corso di alta formazione in Criminologia e Devianza minorile”. Le lezioni si svolgeranno a Foggia e saranno tenute da 32 docenti provenienti da tutta Italia. Tra i corsisti, medici, psicologi, studenti. Per nove mesi, da fine settembre a maggio, Foggia sarà “capitale” della criminologia minorile. Il corso è organizzato da Geform Srl (stamattina era presente l’amministratore unico, Giorgia Graziani) in collaborazione con la Camera minorile di Capitanata. Nel programma sono previste ore di teorie ma anche di pratica con laboratori e simulazioni. Info su geform.eu.
Il modello da seguire
A fine corso, oltre a tesine e attestati, si passerà ai fatti con la costituzione di cooperative finalizzate ad integrare soggetti svantaggiati. Stamattina era presente Arcangelo Adriani, vicepresidente del consorzio Social Lab che a Bitonto gestisce una pizzeria-braceria con due ettari di terreno e parco giochi. Un’attività a scopo di lucro nella quale sono impegnati più di una dozzina di soggetti svantaggiati, il 70% dei quali minorenni. “Unico professionista è il pizzaiolo. Nel sociale servono imprenditori – spiega Adriani -. Con questa attività vendiamo prodotti ai privati. L’obiettivo non è quello di concedere uno sfogo ai ragazzi ma di avere un’impresa di successo e che possa crescere nel tempo regalando ai clienti prodotti di alto livello”.
I numeri di Giuseppe Mammana
È intervenuto all’incontro anche il Direttore dipartimento dipendenze patologiche dell’Asl Foggia. Mammana ha snocciolato alcuni dati relativi a un’indagine fatta su 32mila studenti tra i 13 e i 18 anni. Fa uso di cannabis ben il 25% di questi ragazzi. A seguire l’alcol. Terzo posto per la cocaina. L’8% invece, è dipendente patologico dal gioco d’azzardo.
Inoltre in Italia ci sono ben 460mila persone che necessitano di cure ma solo 175mila di questi si sta facendo aiutare per eliminare lo spettro della dipendenza da droghe, alcol o gioco. Gli altri che non ricevono alcuna cura sono quasi tutti schiavi di eroina, cocaina e cannabis.
Mammana chiude con una tiratina di orecchie alla regione: “Ci sono fondi per rafforzare la lotta a questi fenomeni e mettere in piedi nuove strutture ma la Puglia è inefficace nell’utilizzo delle risorse”.