È tempo per una primavera foggiana? A chiederselo è Pippo Cavaliere, Presidente della Fondazione Antiusura Buon Samaritano. La sua riflessione giunge a poche ore dalla visita della Commissione Parlamentare Antimafia, arrivata a Foggia nel giorno della scarcerazione dei boss foggiani Lanza e Trisciuoglio e del viestano Notarangelo.
Cavaliere avanza subito una proposta: “La stipula di un protocollo d’intesa con cui gli enti, le associazioni di categoria e quelle datoriali e chiunque ne sia legittimato in termini di legge, s’impegnano a costituirsi parte civile nei procedimenti penali al fine di assicurare ai malcapitati un sostegno soprattutto morale e psicologico e dire loro: non sei solo, la Città è qui con te”. All’esito dell’audizione davanti alla Commissione e alle dichiarazioni rese alla stampa dal Presidente Rosy Bindi, Cavaliere si chiede se sia arrivato il momento di sperare in una “primavera foggiana”.
“La lotta alla criminalità rappresenta una delle priorità principali per il nostro amato territorio – dichiara il Presidente della Fondazione Antiusura -, ma non può e non deve essere soltanto una distaccata opera di repressione da parte degli organi competenti, ma, come ammoniva Paolo Borsellino dopo la strage di Capaci, “un movimento culturale e morale che coinvolga tutti, principalmente le nuove generazioni, le più idonee a percepire la bellezza ed il fresco profumo della libertà ed a rifiutare il puzzo del compromesso morale e dell’indifferenza.
In una citta? dove estorsione e usura sono tragicamente divenuti normalita? e quotidianità – continua Cavaliere -, in una città dove la criminalità ha avuto persino l’ardire d’infiltrarsi all’interno di aziende pubbliche con l’accondiscendenza di chi avrebbe dovuto vigilare (il caso Amica, ndr), occorre uno sforzo comune. Tutti devono accompagnare l’impegno dell’antimafia”.
Per Cavaliere il recente passato lascia ben sperare. “Intensa l’attività delle forze dell’ordine e degli organi inquirenti e lodevole l’iniziativa della Camera di Commercio di costituirsi parte civile nei procedimenti penali per estorsione ed usura (processo alla mafia foggiana “Corona”, ndr). Quest’ultima iniziativa, da sempre perseguita dalla Fondazione Antiusura, costituisce un passaggio fondamentale in grado di infondere coraggio alle vittime in fase di denuncia e di assicurare loro una compiuta rete di protezione nelle fasi dibattimentali. Foggia ha diritto ad una maggiore attenzione da parte dello Stato – conclude – e di questa sollecitazione deve farsene carico la Commissione Antimafia”.