9 maggio ‘78. Roma e Cinisi. Le BR e la mafia. Due feroci delitti che hanno segnato in modo indelebile la Prima Repubblica. A Roma, in Via Caetani, veniva ritrovato nel bagagliaio di una Renault 4 rossa, dopo 55 giorni dal sequestro, il cadavere del Presidente della DC, Aldo Moro. Quello stesso giorno, mentre l’Italia guardava altrove, a Cinisi, in Provincia di Palermo, veniva assassinato dalla mafia, 5 giorni prima della sua elezione a consigliere comunale nelle liste di Democrazia proletaria, Peppino Impastato, giornalista, attivista e poeta che dai microfoni della sua Radio Aut, sfidò la mafia, denunciandone i soprusi e i loschi affari. A 36 anni dalla sua scomparsa, anche Cerignola ha voluto commemorarne la memoria. La cooperativa sociale Altereco, in collaborazione con il Presidio cittadino di Libera e radio Attiva, ha organizzato un’ora di interventi e di musica, nello stesso spirito critico ed irriverente della sua “Onda Pazza”, programma di punta di Radio Aut. “Da oggi, sul portale della radio web, Radio Attiva- spiega Dora Giannatempo di Altereco- sarà disponibile il file “Radio Aut- Ricordare per resistere” in cui riproponiamo l’esperimento radiofonico di Peppino rivisitando contenuti e offrendo spunti di riflessione, affinchè la memoria si tramuti in impegno”. “Peppino, come lo definiva sua madre Felicia, era “la voce che gridava nella piazza, era il rasoio affilato delle sue parole, era la rabbia, era l’amore che voleva nascere, che voleva crescere”. Questo vogliamo essere anche noi per la nostra terra- dice Pietro Fragasso della Cooperativa Sociale Pietra di Scarto che a Cerignola gestisce, come Altereco, un bene confiscato alla mafia- L’esempio di Peppino, le sue denunce, il suo ideale di bellezza e di impegno sono fuoco vivo che deve ardere in noi”.