Numero di candidati, intorno a 650, 27 liste, sei candidati sindaci in corsa. Dopo la caduta, clamorosa, dell’amministrazione Savino a febbraio, San Severo torna alle urne. La sorpresa è stata la non ricandidatura del sindaco uscente, atto su cui l’Udc ha dissotterrato l’ascia di guerra. Il partito di Cera, infatti, non fu tra i firmatari del “golpe”, né, d’altro canto, ha mai sostenuto il nome dell’ex primo cittadino al tavolo delle trattative. Ma è storia di ieri. Ormai designata al primo scranno del partito di Casini è Marianna Bocola, assessore nella giunta che fu, sorella di Lia e Rosa, con lo stesso incarico nella giunta Santarelli. Una famiglia ben radicata in politica per cui, si dice, stia lavorando Savino, sottraendo voti ai suoi alleati di un tempo.
Ricompattato il centrodestra sul nome di Leonardo Lallo (con lui Ncd, Fi, Lista Lallo, Fratelli d’Italia, Puglia prima di tutto), il Pd, che candida il consigliere regionale Dino Marino, sarebbe rimasto un po’ spiazzato. Certo qualche malumore all’inizio c’è stato sulla scelta dell’ex assessore provinciale al lavoro, ma è rientrato, insieme alla condivisione della scelta da parte di Fratelli d’Italia, in un primo momento decisi ad andare da soli. Poi, vista la polverizzazione del quadro e dei nomi, hanno cambiato idea.
Dino Marino, si sa, scelto con primarie Pd, corre con tutto l’appoggio possibile, tranne dover scontare la fuga dal partito, bilanciata da qualche nuovo ingresso, di Francesco Miglio (Lista San Severo democratica), che ha raccolto il consenso di Cecchino Damone -oramai un fedelissimo di Vendola- di Rifondazione, altri delusi del Pd. Lo scontro che in questi giorni si è consumato sul reparto di cardiologia fra lui e il leader di ‘Popolari per l’Italia’, la dice lunga sulla difficoltà dei consiglieri regionali, presidenti di commissioni sanitarie, di esprimersi in campagna elettorale su questioni che li riguardano da anni. In ogni caso non è vita facile fare il consigliere regionale e, contemporaneamente, candidarsi a sindaco. A Foggia, per esempio, il senatore Lucio Tarquinio ha attaccato- oltre a Elena Gentile, assessore alla sanità e candidata alle europee- Leo di Gioia, assessore al bilancio con Vendola e candidato sindaco di Foggia: “Perché non si dimettono?”
Ma torniamo nell’Alto Tavoliere, aspettando ragguagli ulteriori sui programmi cui qualcuno ha già fatto cenno, l’impianto di compostaggio, l’ospedale, il lavoro, i fondi strutturali europei. Giuliano Giuliani, ex sindaco di San Severo, mancato deputato per un soffio, sta battendo ogni contrada del paese per portare il suo verbo. Ha cominciato con “1000 posti di lavoro per una città stremata cui si continua a promettere”. Con lui la civica ‘S. Severo in cammino’ e ‘Destre Unite’, che include anche ‘Movimento per Alleanza nazionale’, quello della Poli, oggi passata con Fratelli d’Italia. Come mai Giuliani non ha sostenuto Lallo e ha deciso la campagna solitaria? Mistero. Probabilmente non lo convincevano gli “amici” di una volta.
Il Movimento 5 stelle candida Simone Colapietra ma subisce la spaccatura con il meet up storico che, ha chiarito, rimane con Beppe Grillo. La rottura su alcuni nomi in lista, già candidati in altri partiti.
Da qualche giorno è comparso sulla scena Michele De Lilla. Si presenta con la lista ‘Terra nostra’ e precisa: “Niente sudditanza alla politica, vogliamo essere protagonisti del territorio”. Professore di educazione fisica, dicono che abbia fatto un “atto coraggioso” rompendo gli indugi e candidandosi in una scena così affollata. Vicino agli ambienti della San Severo bene, sporting, imprenditori e circoli vari, potrebbe rubare voti soprattutto al centro destra.