L’Italia, come gli altri Paesi europei, inserirà una serie di attività illegali nella stima del Pil: sostanze stupefacenti, servizi della prostituzione e contrabbando. Lo comunica l’Istat. La metodologia di stima “sarà coerente con le linee guida stabilite da Eurostat”, spiega annunciando cambiamenti nel Sec, Sistema dei conti nazionali.
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redazione